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Il comma 221 dell'articolo unico della legge finanziaria per l'anno 2008 ha modificato l'art. 23 del D.P.R. n. 600/1973, in merito alle modalità di richiesta delle detrazioni d'imposta per i figli a carico. In sintesi, le novità principali sono:

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  • Le detrazioni figli a carico o coniuge sono riconosciute se il lavoratore dichiara di avervi diritto, indicando le condizioni e comunicando tempestivamente eventuali variazioni;
  • la dichiarazione deve essere annuale;
  • con riferimento alle detrazioni per familiari a carico, la dichiarazione deve contenere anche il codice fiscale dei soggetti per i quali viene richiesta la detrazione.

Cosa accade durante il conguaglio

Nel caso in cui i modelli di detrazione non saranno restituiti entro il termine fissato, la fine dell’anno o prima della fine del rapporto di lavoro, in sede di conguaglio fiscale saranno recuperate le detrazioni figli a carico (o coniuge) eventualmente attribuite al lavoratore nei mesi precedenti.

Facciamo due calcoli

Le detrazioni base per i figli a carico (che siano naturali, adottivi, affidati, affiliati) per effetto della nuova disciplina salgono a 950€ per i figli di età pari o superiore ai tre anni, mentre secondo la vecchia legge, la detrazione era 800€. Per i figli più piccoli, da 900€ sale a 1200€.

La maggiorazione per i figli portatori di handicap va da 220€ a 400€.
Si sottolinea come il figlio o i figli debbano essere fiscalmente a carico dei genitori (o del genitore), ovvero non deve dichiarare un reddito superiore ai 2840,51€.

I vari importi, eccetto la maggiorazione relativa ai figli portatori di handicap, sono soggetti a modifiche a seconda del reddito: a partire da un reddito pari a 95000€, infatti, questi valori possono scalare.

Le detrazioni vanno ripartite fra i genitori in maniera uguale (50%), a meno di accordi precedenti. Se ad esempio un genitore dichiara un reddito maggiore dell'altro, può richiedere l'affidamento della detrazione completa, ma questo passaggio deve avvenire consensualmente.

In caso di separazione, la detrazione spetta al genitore al quale sono affidati i figli; se vige l'affidamento congiunto, a meno sempre di accordi specifici, si ritorna alla ripartizione originaria. Nel caso in cui un genitore sia a carico dell'altro, l'intera detrazione spetta a quest'ultimo. Per le famiglia con più di quattro figli, è prevista un'ulteriore detrazione di 1200€.

I limiti di reddito per il 2020

Scopri le detrazioni per i figli a carico delle madri lavoratrici

Entriamo nel merito delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2020 sulle detrazioni e i bonus per figli a carico e quindi parliamo della novità principale, ovvero i nuovi limiti del reddito sulla dichiarazione 2020. I limiti, infatti, dovranno essere considerati in vista del 730 che presenteremo quest’anno sull’anno fiscale 2019. Entrando nel dettaglio, il limite di reddito per figli di età inferiore ai 24 anni, aumenta a 4.000 euro, mentre rimane fermo a 2.850,51 euro il limite di reddito se i figli a carico hanno più di 24 anni. La novità, relativamente alla dichiarazione dei redditi 2020 e quindi all’anno fiscale 2019, ha conseguenze pratiche proprio nella compilazione della dichiarazione e nella verifica dei limiti e dei requisiti per ottenere le eventuali detrazioni fiscali per i figli e più in generale per i familiari a carico.

Ma vediamo come funziona, allora, questo nuovo limite di reddito aumentato fino a 4.000 euro per i figli a carico 2020. In realtà, va precisato che non si tratta di una reale novità, in quanto annunciato da tempo, ma solo della sua prima applicazione effettiva nella dichiarazione 2020. È stata la Legge di Bilancio 2018 a introdurre l’innalzamento del limite di reddito, ma quest’anno troverà la sua applicazione pratica. Dunque, a partire dall’anno di imposta 2019 e quindi dalla dichiarazione 2020 i figli a carico sono anche quelli che percepiscono redditi fino alla soglia dei 4.000 euro, qualora siano under24. Questo nuovo limite, tuttavia, vale soltanto con il paletto dell’età, mentre se i figli a carico sono over24 il limite di reddito dei giovani – per poterli ancora considerare a carico della propria famiglia – è fissato sempre ai soliti 2.840 euro. Un primo passo che quindi va, probabilmente, nella direzione di una ridefinizione ulteriore dei requisiti sui figli e familiari a carico. Questo limite, inoltre, si applica anche alle famiglie non sposate, ovvero le unioni civili.
I familiari che vengono considerati fiscalmente a carico, anche qualora non conviventi o residenti all’estero sono:

  • il coniuge purché non separato;
  • i figli, al di là di limiti anagrafici;
  • il coniuge separato qualora vi siano le condizioni previste dalla legge;
  • altri familiari effettivamente a carico come i discendenti dei figli, i propri genitori, i suoceri, i fratelli e sorelle e così via.

Per questi ultimi, tuttavia, va dimostrato che si tratta di familiari effettivamente conviventi e a carico economico del contribuente in questione.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

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