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Buongiorno dalla Redazione di AreaLavoro. Dopo avervi illustrato alcuni dettagli sulla Pensione ai superstiti, oggi vi proponiamo un nuovo articolo.

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In materia di pensione e di previdenza esistono delle strutture pensionistiche apposite chiamate casse di previdenza. Le casse di previdenza sono degli organismi ben precisi ai quali fanno riferimento specifiche categorie di lavoratori: vediamo come muoversi per il calcolo pensione Inarcassa.

Esse infatti sono state create soprattutto per i liberi professionisti e coloro che svolgono lavoro autonomi, e rappresentano il punto di riferimento per tali tipologie di lavoratori per la riscossione dei contributi pensionistici e assistenziali. L'Inarcassa è, ad esempio, la cassa di previdenza per Ingegneri ed Architetti.

La cassa nazionale per Ingegneri e Architetti

L'Inarcassa, la cassa nazionale di previdenza e assistenza per Ingegneri ed Architetti liberi professionisti, ha all'attivo circa 130.000 iscritti. I contributi da versare per calcolare la pensione Inarcassa sono i seguenti: integrativo, soggettivo e di maternità.

Per effettuare le procedure di iscrizione ad Inarcassa è necessario essere iscritti al relativo albo professionale, non essere in possesso di altre forme di previdenza obbligatoria ed appartenere ad una associazione o società di professionisti tutti iscritti all'albo o, in alternativa, avere la propria partita IVA.

Il workshop su “Contributivo, esperienze internazionali a confronto”

calcolo pensione inarcassa

Vista la riforma in materia di pensioni ai sensi della legge numero 212 del 2011, che prevede l'obbligo alle casse di previdenza di assicurare che in conti previdenziali siano in bilancio e stabili per almeno cinquanta anni, l'Inarcassa ha deciso di lavorare e puntare sul contributivo e di trovare nuovi spunti di riflessione e di applicazione sul sistema previdenziale e assistenziale.

È stato così indetto dal presidente di Inarcassa, il workshop chiamato “Contributivo, esperienze internazionali a confronto”, presso il centro congressi Angelicum di Roma. Un seminario volto a informare e a trovare idee nuove e applicazioni future sul contributivo.

Altri interventi sono stati infine quelli di: Ole Settergren (Agenzia svedese per le pensioni), Carlos Vidal (Università di Valencia), Tiziano Treu (Pd) e Antonino Lo Presti (Terzo Polo).

Riforma e influenze sul calcolo 

Quanto previsto è stato poi strutturato attraverso un apposito decreto legge, il 201 del 2011, all'articolo 24, comma 24 che ha portato alla riforma del sistema previdenziale di Inarcassa. Si è dunque consolidato il passaggio, in data 19 novembre 2012, ad un nuovo sistema di calcolo dei contributi su base pro-rata, con l'approvazione successiva del Ministero del Lavoro. Grazie a questa nuova formula, si assicura una maggiore equità, dal punto di vista intragenerazionale, e viene riconosciuta al massimo l'assistenza e la previdenza ai contribuenti facenti parte dell'istituzione.

Quanto uscito dalla riforma, ha permesso anche una maggiore integrazione con l'equilibrio finanziario ed economico della Cassa. Secondo la stima successiva alla riforma, infatti, l'utilizzo dei nuovi criteri ha permesso di ottenere un equilibrio di tutto il sistema previdenziale dell'istituto previdenziale, che fa andare la possibile sostenibilità oltre i 50 anni.

Attualmente, grazie alla riforma, si prevede un flusso di entrate per il prossimo periodo contributivo superiore al miliardo di euro, per una somma relativa al patrimonio netto pari a circa 7,5 miliardi di euro. Per il 2014 si parla dunque di una somma pari a 630 milioni relativamente all'avanzo economico registrato, a testimonianza del fatto che questa realtà è oramai un punto di forza per quanto riguarda il sistema previdenziale italiano, al servizio del paese, per uno sviluppo continuo degli interessi comuni e soprattutto per la tutela di quelli dei liberi professionisti registrati al sistema.

Per quanto riguarda i singoli contributi all'intero patrimoni previdenziale, abbiamo una percentuale di poco inferiore al 48% per quanto riguarda la classe azionaria, un 20% a testa per la classe immobiliare e quella azionaria, di poco inferiore al 10% quella degli investimenti cosiddetti “total return”, e in ultimo un 3% per la classe azionaria.

A Che Età Si Può Prendere la Pensione Inarcassa

Inarcassa è l'ente previdenziale che gestisce la previdenza dei professionisti iscritti alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Geometri e dei Periti Industriali. Una delle domande più comuni tra gli iscritti riguarda l'età alla quale è possibile accedere alla pensione Inarcassa. Vediamo insieme quali sono le regole e le opzioni disponibili.

Età Minima per la Pensione Inarcassa

La legge italiana stabilisce un'età minima per accedere alla pensione, indipendentemente dall'ente previdenziale. Per i professionisti iscritti a Inarcassa, l'età minima per il pensionamento è di 67 anni. Tuttavia, esistono alcune eccezioni che permettono di anticipare l'uscita dal mondo del lavoro.

Pensionamento Anticipato: Opzioni e Condizioni

Inarcassa offre la possibilità di andare in pensione prima dei 67 anni, ma ciò comporta alcune condizioni specifiche. Uno dei requisiti principali è aver maturato almeno 20 anni di contributi versati. Inoltre, la somma dell'età anagrafica e dell'anzianità contributiva deve essere almeno di 93 anni. Ad esempio, se un professionista ha 63 anni di età e 30 anni di contributi versati, può richiedere il pensionamento anticipato.

Pensionamento Posticipato: Opzioni e Vantaggi

Al contrario del pensionamento anticipato, esiste anche la possibilità di ritardare l'uscita dal mondo del lavoro. Inarcassa permette di rimandare il pensionamento fino al compimento dell'età massima, che è di 70 anni. Questa opzione può essere vantaggiosa, in quanto il professionista può continuare a versare contributi e accumulare ulteriori benefici pensionistici.

Flessibilità nella Scelta della Data di Pensionamento

Inarcassa offre una certa flessibilità nella scelta della data di pensionamento. Il professionista può decidere di ritirarsi tra l'età minima di 67 anni e l'età massima di 70 anni. Questa opzione consente di adattare la decisione in base alle proprie esigenze finanziarie e personali.

Pianificare il Pensionamento con Inarcassa

Scegliere l'età giusta per il pensionamento è una decisione importante che richiede una pianificazione oculata. Inarcassa offre diverse opzioni, consentendo ai professionisti di adattare il momento del pensionamento alle proprie esigenze. È fondamentale valutare attentamente le condizioni e le implicazioni finanziarie prima di prendere una decisione definitiva. In caso di dubbi o domande, è sempre consigliabile consultare un esperto previdenziale o contattare direttamente Inarcassa per ottenere informazioni dettagliate e personalizzate.

Per acquisire una conoscenza più esaustiva, ti suggerisco di consultare questo approfondimento sulle pensioni quota 96.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

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