Dopo aver effettuato la domanda e aver ricevuto l'esito positivo, il soggetto avrà diritto ad una indennità, da parte dell'INPS, versata in una soluzione unica relativa a tutte le giornate in cui si è lavorato, per un totale pari al 40% a cui togliere un 9% di trattenute per ogni giorno di lavoro. Per gli operai a tempo indeterminato, l'indennità è più bassa, ed è pari al 30% dell'effettivo salario.
Il Governo ha varato finalmente una legge che dovrebbe mettere fine all’odioso fenomeno del Caporalato, ossia lo sfruttamento di uomini e donne (soprattutto stranieri) costretti a lavorare per ore e ore nei campi per pochi euro (massimo 30 € per più di dodici ore di lavoro).
Secondo i dati raccolti dalla Flai CGIL, nel 2015 sono stati circa 430mila i lavoratori agricoli costretti a subire tali trattamenti. Qualcosa è scattato, nelle coscienze di nostri politici, quando, lo scorso 13 luglio è venuta a mancare Paola Clemente di San Giorgio Jonico. Da qual giorno si sono accelerati tempi per il varo di questa legge che, lo ricordiamo:
Da sottolineare che da tempo ormai la Coop collabora al programma “Buoni e Giusti”, che ha l’obiettivo di verificare il buon funzionamento della filiera agricola; sono tre anni che invece la Caritas porta avanti il progetto “Presidio”.
Le norme che disciplinano i lavori agricoli, sono regolate da uno specifico Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).
Il CCNL Agricoltura regola e interessa dunque tutti il lavoratori che appartengono al settore agricoltura; i suoi contraenti sono quindi tutte le associazioni sindacali e tutti i datori di lavoro appartenenti a tale categoria lavorativa.
Contiene al suo interno tutte le delibere volte a ridurre al minimo la concorrenza all'interno del settore stesso e legate anche ai rapporti di lavoro, includendo diritti e doveri del lavoratore, ai contratti, alla sicurezza lavorativa ecc.
Ha solitamente durata quadriennale ed e volto a definire le relazioni tra le parli e tutte le norme giuridiche ed economiche legate alle diverse attività di lavoro, presenti all'interno del settore agricolo.
C'è un CCNL Agricoltura diverso in base alle varie prestazioni agricole possibili all'interno del settore stesso.Ci sono infatti vari CCNL Agricoltura che potete consultare relativamente ai testi ufficiali del sito del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro:
Al termine del contratto i lavoratori coinvolti devono astenersi dal lavoro per circa tre mesi ma riceveranno un’indennità di vacanza contrattuale. Il suo importo è il 30% del tasso d’inflazione in relazione agli stipendi vigenti. Nel caso in cui il periodo di vacanza contrattuale è superiore ai sei mesi, l’importo della retribuzione è il 50% dell’inflazione.
Leggi più informazioni sugli stipendi sul nostro articolo "Stipendi PA"
Il contratto territoriale ha la durata di quattro anni e stabilisce gli stipendi che devono essere corrisposti ai lavoratori e tutte le materie che non sono espressamente trattate dal contratto nazionale. Anche in questo caso per stabilire la dinamica degli effetti economici prodotti e dei minimi salariali in relazione al rinnovo del contratto, sono presi in considerazione i dati relativi ai primi due anni di contratto precedentemente trascorsi e i tassi d’inflazione che si sono verificati in quello specifico periodo. Il protocollo del 23 luglio 1993 ha stabilito che nel momento del rinnovo del contratto, le parti coinvolte possono prevedere un’ erogazione, che ha lo scopo di incentivare la produttività futura. L’erogazione però può cambiare nel tempo e in relazione al regime contributivo-previdenziale contenuto nel Protocollo stesso. Nel caso in cui le parti coinvolte non riescono a trovare un’intesa sulla definizione dell’erogazione, possono stabilirla durante la determinazione della dinamica delle retribuzioni.
Esistono diversi portali dove poter consultare tutte le informazioni inerenti a questa tipologia contrattuale. A riguardo citiamo il sito web ilccnl.it, con all’interno tutte le sezioni riguardanti i contratti nazionali di lavoro. In primo piano compaiono le tabelle retributive con l’illustrazione di tutti i termini del contratto, suddiviso per articoli e per anni. Nell’ambito dell’agricoltura, sono evidenziate delle sottocartelle relative a:
Questo settore rappresenta uno dei pochi ambiti in crescita in Italia, tanto che rispetto al 2013, nel 2014 si è registrato un aumento del 5% dei posti di lavoro. Da marcare inoltre l’aspetto delle piccole imprese aperte dagli Under 35 che attualmente sono aumentate di percentuale così come l’assunzione di personale under 40, segno di una vitalità del settore che contrasta invece con la crisi che sta colpendo altre industrie, come per esempio il comparto siderurgico. L’unico neo in questa crescita è rappresentata dal Sud Italia che a differenza del Settentrione e del Centro, ha visto la propria percentuale ridursi quasi del 10%.
Un altro fatto che indica come la politica debba concentrarsi di più e in maniera forte sulla questione del Mezzogiorno.
Riguardo incentivi ed agevolazioni, da registrare in questo 2014 la pubblicazione del bando relativo ad interventi di miglioramento sulla sicurezza dei mezzi agricoli. In questo ambito infatti ancora sono troppe le vittime di incidenti, la maggior parte dei quali coinvolge i conducenti di questi veicoli. Le vittime hanno raggiunto quasi la cifra 100 e ciò è intollerabile per un Paese che, come recita la Costituzione, è fondato sul lavoro.
Per questa ragione è partito questo bando riservato alle imprese che potranno beneficiare di un contributo massimo di 50mila euro sul miglioramento delle proprie attrezzature. Da novembre ci si potrà registrare sul sito dell’INAIL e da quel momento l’Ente valuterà progetto per progetto per assegnare o meno l’agevolazione. Per tempi tecnici e il resto delle altre informazioni, sul portale dell’INAIL si possono leggere tutte le disposizioni che regolano questo avviso.
La disoccupazione agricola, come ogni anno, può essere richiesta da tutti i lavoratori agricoli dipendenti e tutte le figure associate, ovvero tutti gli operai che lavorano nell’ambito dell’agricoltura per una determinata parte dell’anno, tramite contratti a tempo determinato o indeterminato.
Per quanto riguarda il 2020, la domanda andava presentata entro giugno 2020, ma se rispettate i requisiti, siete ancora in tempo per richiedere quella inerente al 2021, presentando la domanda entro il 31 marzo 2021. I requisiti necessari a presentare la domanda di disoccupazione agricola per il 2021 sono i seguenti:
Come già accennato, se rientrate in questi requisiti, allora potete richiedere la disoccupazione agricola effettuando la richiesta entro il 31 marzo 2021.
La documentazione necessaria alla presentazione della domanda di disoccupazione agricola del 2021 è la seguente:
per gli Assegni al Nucleo Familiare:
Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.