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Se hai trovato di tuo gradimento l'articolo che riguarda i requisiti per accedere ai concorsi della polizia di Stato, siamo certi che apprezzerai anche l'approfondimento di oggi.

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Le opportunità professionali per un laureato in medicina non sono confinate unicamente al settore sanitario pubblico o alla pratica autonoma come medico specialista. Una delle opzioni interessanti per i neo-laureati o medici in specializzazione è quella di unirsi alla Polizia di Stato come medico. Questo non implica necessariamente l'ingresso nell'esercito o in un corpo militare, ma presenta una serie di vantaggi significativi: il salario è generalmente più competitivo rispetto a quello offerto nei servizi sanitari pubblici, l'accesso a tecnologie e attrezzature all'avanguardia è garantito, e si può lavorare in centri di ricerca d'avanguardia.

Il ruolo del medico all'interno della Polizia di Stato è una professione ancora relativamente poco conosciuta e non si limita esclusivamente all'ambito della medicina legale. Infatti, il campo di attività è molto più vasto e stimolante, offrendo una gamma di opportunità che possono rendere questa carriera particolarmente attraente per i medici emergenti.

Requisiti per diventare medico della Polizia di Stato

Uno degli aspetti molto interessanti dell’accesso alla carriera come medico della Polizia di Stato è l’assenza di limiti di età: dal compimento del diciottesimo anno in su, previo il possesso degli altri requisiti, non vi sono limiti di età.

La qualifica si ottiene dopo superamento del concorso pubblico per titoli ed esami che viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Tra i requisiti richiesti si ricordano:

  • Aver compiuto la maggiore età: 18 anni;
  • Essere cittadino italiano e godere dei diritti politici;
  • Fedina penale pulita, qualità morali e condotta ineccepibili;
  • Non aver ricevuto condanne a pena detentiva, né essere stato soggetto a misure di sicurezza o prevenzione;
  • Non essere stati espulsi dalle forze armate o decaduti da precedenti impieghi statali, né aver prodotto documentazione falsa;
  • Non essere stati espulsi da corsi di formazione per l’accesso ai ruoli di direttori tecnici nella Polizia di Stato;
  • Aver svolto gli obblighi militari e non essersi dichiarati obiettori di coscienza;
  • Possedere una laurea specialistica in medicina e chirurgia (Classe di concorso 46/S) o diploma di laurea secondo il vecchio ordinamento o titolo equivalente.
  • Possedere l’abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo
  • Iscrizione all’albo dei medici.

Tipologia di concorso

Medico della Polizia di Stato

Se il numero dei partecipanti al concorso è superiore ai posti messi a disposizione, le prove di esame si articolano in una prima fase di selezione con una prova scritta a quiz. I candidati che superano la prova selettiva sono ammessi alle successive prove scritte e orali. Il test pre-selettivo concerne le discipline di esame nell’ambito della materia medica. Sono ammessi a sostenere le prove scritte, un numero di candidati pari a cinque volte il numero dei posti a disposizione. Gli esami consistono in due prove scritte e una prova orale (o colloquio). Per ciascuna prova scritta, i candidati hanno a disposizione al massimo 8 ore. Il colloquio verterà sulle stesse materie della prova scritta, più ulteriori nozioni di clinica medica e chirurgia, antropologia criminale, medicina legale, medicina del lavoro e antiinfortunistica, igiene, oltre all’accertamento della conoscenza di una lingua straniera e dell’uso basilare dei dispositivi informatici e dei software più comuni.

Per migliorare il proprio punteggio nella valutazione, si possono includere titoli aggiuntivi come eventuali incarichi o servizi precedentemente prestati presso le Amministrazioni Pubbliche come medici-chirurghi, docenze universitarie, specializzazioni, partecipazione a corsi di aggiornamento e pubblicazioni scientifiche. I candidati che superano il concorso vengono nominati medici della Polizia di Stato e ammessi a un corso di formazione iniziale teorico-pratico presso uno degli istituti di istruzione della Polizia di Stato, della durata di 12 mesi.

Al completamento del corso, se i candidati risultano idonei e superano l'esame finale, la loro qualifica di medico principale della Polizia di Stato, ottenuta attraverso il concorso, viene confermata. L'assegnazione alle diverse sedi avviene in base alle preferenze espresse durante il concorso e in base all'ordine di graduatoria al termine del corso di formazione.

Per ulteriori dettagli su come intraprendere la carriera di medico nella Polizia di Stato, si può consultare il sito ufficiale www.poliziadistato.it. Qui, troverete tutte le informazioni necessarie per capire come accedere a questa professione stimolante e gratificante.

Percorsi formativi personali alternativi, curriculum ed eventuali concorsi

Avere l'opportunità di diventare medico è un sogno per tanti giovani e giovanissimi sia per la nobile causa che abbraccia questo impiego, sia per gli stipendi o mensilità che garantiscono delle ottime entrate in busta paga comprese di tredicesima e quattordicesima a questi professionisti.

Per approfondire l'argomento della tredicesima in maternità, leggi il nostro articolo apposito.

Inoltre, parliamo di uno di quei lavori che prevedono privilegi di maternità o paternità, quando necessario. L'iter formativo prima di avere un contratto lavorativo nella sanità pubblica oppure in un azienda privata, da seguire è abbastanza complesso, ricco di esami e concorsi, e probabilmente solo se si è spinti da una grande passione si porta a termine il personale percorso di studi entro i tempi prefissati.

Per avere l'opportunità di diventare medico è necessario fare formazione nel corso di laurea specialistica in Medicina e Chirurgia della durata accademica di 6 anni e partecipare a concorsi, se necessario, per poi presentare il proprio curriculum ai vari istituti.

Se invece si preferisce un corso di laurea di primo livello si può scegliere tra:

  • Corso di Laurea in Scienze Motorie (3 anni)
  • Corso di Laurea in Biotecnologie (3 anni)

Coloro che invece desiderano avere un contratto in una professione nel settore sanitario, invece di diventare medico o chirurgo, possono fare formazione in un corso di laurea abilitante alla professione sanitaria, che garantisce comunque ottime opportunità, (a.p.s.) tra i più importanti:

  • Assistenza Sanitaria (a.p.s. di Assistente sanitario)
  • Dietistica (a.p.s. di Dietista)
  • Educazione Professionale (a.p.s. di Educatore Professionale)
  • Fisioterapia (a.p.s. di Fisioterapista)
  • Igiene Dentale (a.p.s. di Igienista dentale)
  • Infermieristica (a.p.s. di Infermiere)
  • Logopedia (a.p.s. di Logopedista)
  • Ortottica ed Assistenza Oftalmologica (a.p.s. di Ortottista ed Assistente di Oftalmologia)
  • Ostetricia (a.p.s. di Ostetrica/o)
  • Podologia (a.p.s. di Podologo)
  • Tecniche Audiometriche (a.p.s. di Audiometrista)
  • Tecniche Audioprotesiche (a.p.s. di Audioprotesista)
  • Tecniche di Laboratorio Biomedico (a.p.s. di Tecnico di Laboratorio Biomedico)
  • Tecniche di Neurofisiopatologia (a.p.s. di Tecnico di Neurofisiopatologia)
  • Tecniche Ortopediche (a.p.s. di Tecnico Ortopedico)
  • Terapia della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva (a.p.s. di Terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva)

La laurea per diventare medico in Italia

Per diventare medico la formazione italiana prevede, prima della presentazione del curriculum in azienda, anche delle Lauree Specialistiche quali:

  • Biotecnologie mediche
  • Scienze infermieristiche e ostetriche

Avere un contratto come medico significa essere un professionista che si occupa della salute umana, prevenendo, diagnosticando e curando le malattie. Sperando che tutti i dottori (presenti e futuri) svolgano la loro attività non dimenticando mai l'importanza del contatto umano per tutti i pazienti non limitano i loro obiettivi alle ingenti entrate economiche, auguriamo loro Buon Lavoro!

Per coloro che stanno iniziando un percorso all'università, gli articoli riguardo all'autocertificazione di laurea, informazioni sulle tasse dell'università di Firenze e informazioni generali su tutte le facoltà universitarie sono consigliati.

Un lavoro veramente nobile?

diventare medico

Un tempo, lavorare in questo settore assegnava uno status sociale molto importante, unito ovviamente a un salario mensile notevole ai dipendenti e al fatto che si possano avere diritti di maternità e paternità. Oggi però le cose sembrano cambiate, come si può leggere dal libro “La disillusione di un medico americano” scritto da Sandeep Jauhur. Secondo quanto scritto dal cardiologo, solo il 6% dei medici è contento del proprio posto di lavoro: nonostante un salario che si aggira sui 150 mila dollari annui (tra i 20 stipendi o mensilità in busta paga, compresi di tredicesima e quattordicesima più alti in America) tutto ciò non dà felicità a queste persone bensì frustrazione e depressione. Tra le cause di questa insofferenza ci sono l’aumento del numero di pazienti che non permette loro di lavorare in una certa maniera e le troppe piaghe burocratiche, che rendono i dottori le pedine degli ospedali per i loro guadagni. Non è un caso quindi che quasi la metà dei dottori, dipendenti statali, circa il 40%, sceglierebbe di lavorare in un’altra carriera qualora dovesse ricominciare daccapo e non consiglierebbe mai ai propri figli di fare il loro stesso mestiere. Purtroppo anche un altro calcolo statistico riporta una situazione che testimonia il cambiamento del tempo: nel sesso maschile, si registra un +70% di suicidi rispetto ad altri impieghi mentre nel genere femminile questa percentuale schizza a un pauroso +400%. Secondo quanto riportato invece dal calcolo effettuato nel Time, i dottori non sono gli unici dipendenti infelici nonostante un lauto stipendio o mensilità in busta paga, compresi di tredicesima e quattordicesima, accanto a loro ci sono anche avvocati, dentisti, banchieri e responsabili delle vendite.

Per ottenere ulteriori dettagli sull'argomento, ti consiglio di leggere l'articolo "Stipendi PA".

I problemi da risolvere per diventare medico nel nostro Paese: anni di studio e pensioni

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Tornando alla situazione italiana, ci sono un paio di punti da analizzare e risolvere al più presto. Uno di questi è l’entrata in tarda età nel mondo del lavoro (calcolo di età stimata a 37 anni) e dall’altra parte, conseguenza del primo fattore, un assegno per la pensione che non sarà molto alto.
Un altro problema da risolvere sarà quello dei medici di famiglia: il rischio è che dal 2016 un milione di persone sia senza un dottore di base, questo perché manca il ricambio generazionale, causato dall’uscita dei dottori tra due anni per il sopraggiunto limite della pensione e dall’altra dall’assenza di fondi che non permettono di completare il personale percorso di studi post laurea in apposite scuole di formazione e specializzazione. Il pericolo quindi è di avere un enorme buco in quel settore imprescindibile per tutte le famiglie italiane ma allo stesso tempo tanti dottori che non avranno prospettive di impiego. Tutti questi motivi portano a una discussione del sistema per eliminare i paradossi appena elencati.

Cosa prevede la normativa italiana in materia di medicina del lavoro

Il Decreto Legislativo 81/08 – il Testo Unico sulla Salute e la Sicurezza del Lavoro – sancisce che ogni azienda o Datore di Lavoro, in presenza di rischi secondo i quali la legge prevede la Sorveglianza Sanitaria, ha l’obbligo di nominare un Medico del Lavoro Competente. Il ruolo può essere ricoperto da:

  • Medici specialisti in Medicina del Lavoro;
  • Medici specialisti in Igiene e Medicina preventiva;
  • Medici Legali e delle Assicurazioni (questi ultimi solo dopo aver conseguito il titolo di specializzazione a seguito di corso post laurea).

Non vi è l’obbligo da parte del Datore di Lavoro di assumere nel proprio organico un medico legale, ma è un’opportunità; infatti, le opzioni di incarico possono essere tre:

  1. Il datore/azienda sigla una convenzione con una struttura pubblica o privata per l’assegnazione di un medico del lavoro;
  2. Siglare una convenzione con un medico del lavoro competente libero professionista;
  3. Assumere alle proprie dipendenze un medico competente.

In Italia vi sono poche società di medicina del lavoro che operano sul territorio; le aziende si rivolgono spesso al servizio sanitario come fornitore del servizio. I Servizio sanitario Nazionale agisce nell’ambito della medicina del lavoro tramite l’ISPESL e le ASL; all’interno di ciascun ufficio si trova il dipartimento di prevenzione a cui fanno riferimento i SPSAL – Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro. Ogni Regione, tuttavia, denomina con sigle diverse l’ufficio.

Il lavoratore che ritiene di avere problemi di salute causati dalla propria attività lavorativa può anche autonomamente rivolgersi a questi uffici in caso di necessità. L’attività principale del servizio ASL di medicina del lavoro è, comunque, la vigilanza e l’osservanza delle leggi a tutela della salute dei lavoratori oltre alle attività di formazione e informazione per le aziende e i lavoratori.

Gli organi preposti di medicina del lavoro si trovano anche presso le strutture universitarie ed ospedaliere e forniscono servizi di diagnosi per sospette patologie delle professioni, gestione delle idoneità, determinazione delle residue capacità lavorative di lavoratori affetti da patologie professionali, servizi di consulenza in ambito di igiene e sicurezza sul lavoro.

Domande frequenti sulla medicina del lavoro

medicina del lavoro

Oltre allo svolgimento delle visite mediche regolari e preventive del personale dipendente, la medicina del lavoro si occupa anche di valutare le alterazioni legate alle attività lavorative, agli incidenti e infortuni sul lavoro e al rilascio del certificato medico del lavoro, anche conosciuto come idoneità lavorativa del dipendente visitato. Il medico del lavoro collabora, infine, con il datore di lavoro e l’RSPP alla stesura e aggiornamento della valutazione dei rischi delle professioni e dei mestieri.

È dunque obbligatorio il medico del lavoro in azienda? La risposta è no, l’azienda può far ricorso all’impiego di medici del lavoro esterni specializzati e competenti. L’obbligo sussiste solo per le aziende in cui sono presenti alti rischi per la salute dei dipendenti (impiego del videoterminale per più di 20 ore settimanali, movimentazione carichi, rischi chimici, autisti con patente C, e così via).

Quando è prevista la visita periodica obbligatoria? La visita medica periodica di medicina del lavoro è prevista ogni volta che si inizia un nuovo lavoro o viene assegnata una nuova mansione (controllo preventivo) e come visita periodica di monitoraggio dello stato di salute del dipendente. In corso di visite periodiche, può essere modificato il giudizio di idoneità di un lavoratore?

In mutate condizioni di salute per malattia o infortunio, il medico competente di medina del lavoro può modificare il giudizio di idoneità e prescrivere limiti all’attività o addirittura consigliare il cambio di mansione. Il dipendente può rifiutare la visita medica di lavoro? Se il lavoratore si rifiuta non può ricevere l’idoneità al lavoro e quindi non può lavorare. Come si svolge una visita di medicina del lavoro?

Il luogo della visita deve essere idoneo e rispettoso della privacy del dipendente, le attrezzature utilizzate per visita oculistica e spirometrica devono essere certificate e igienizzate anche e soprattutto in virtù delle normative anti-covid19. Il medico al termine della visita può prescrivere eventuali altri accertamenti.

Vantaggi della Medicina del Lavoro per datori di lavoro e dipendenti

La medicina del lavoro offre importanti vantaggi sia ai datori di lavoro che ai dipendenti.

  • Per i datori di lavoro, può aiutare a ridurre il rischio di infortuni e malattie, riducendo i costi che tutto ciò causerebbe (aumentando nel contempo la produttività dell'intera azienda).
  • Per i dipendenti, la medicina del lavoro offre un'assistenza preventiva che aiuta a prevenire malattie o infortuni. Fornisce inoltre l'accesso a cure specialistiche per i problemi di salute legati al proprio impiego. Inoltre, la medicina del lavoro può fornire un ulteriore supporto ai lavoratori che hanno problemi di salute mentale o di abuso di sostanze. Fornendo questi servizi, aiuta a garantire che tutti i membri della forza lavoro siano in grado di rimanere sani e produttivi.

Strategie per migliorare il benessere dei dipendenti

Queste strategie possono includere l'offerta di screening sanitari, formazione ed educazione alla sicurezza sul lavoro e l'accesso a programmi di benessere. Queste strategie possono aiutare i datori di lavoro a creare un ambiente in cui i dipendenti si sentano più a loro agio e sicuri. In generale, la medicina del lavoro è un servizio prezioso sia per i datori di lavoro che per i dipendenti. Fornendo servizi di assistenza preventiva e risorse educative, questa forma di assistenza sanitaria aiuta a garantire che tutti i membri della forza lavoro siano in grado di mantenersi in salute durante il lavoro.

Rischi comuni per la salute sul posto di lavoro - Identificazione e riduzione dei pericoli

La medicina del lavoro può aiutare i datori di lavoro a identificare e ridurre i rischi comuni per la salute sul posto di lavoro. ricordiamo che i rischi più comuni sul luogo di lavoro possono essere:

  • l'esposizione a sostanze chimiche
  • l'attività fisica
  • la polvere o i fumi
  • le radiazioni e il rumore

Identificando i potenziali rischi e implementando le corrette misure di sicurezza per ridurli o eliminarli, i datori di lavoro possono assicurarsi che i loro dipendenti siano al sicuro . Inoltre, i professionisti della medicina del lavoro possono fornire indicazioni su come migliorare le pratiche di salute e sicurezza dei dipendenti e creare programmi volti a promuovere un ambiente di lavoro più sano.

Tipi di servizi medici forniti - Screening, diagnosi e piani di trattamento

I medici del lavoro forniscono una serie di servizi medici che aiutano a garantire la salute e la sicurezza dei dipendenti. I servizi di screening possono includere:

  • esami fisici
  • test di laboratorio
  • vaccinazioni

I test diagnostici possono essere utilizzati per diagnosticare malattie o lesioni professionali. I piani di trattamento possono includere interventi medici come terapie, farmaci o modifiche dello stile di vita.

Requisiti legali per i datori di lavoro che devono fornire l'accesso a questi servizi

In molti paesi, i datori di lavoro sono tenuti per legge a fornire l'accesso ai servizi di salute sul lavoro. Ad esempio, negli Stati Uniti l'Occupational Safety and Health Administration (OSHA) impone ai datori di lavoro di garantire un ambiente di lavoro sicuro ai propri dipendenti. Ciò include l'accesso a determinati servizi e risorse mediche, come i professionisti della medicina del lavoro. I datori di lavoro devono inoltre adottare misure per garantire che i dipendenti siano protetti dai pericoli presenti sul luogo di lavoro che possono causare infortuni o malattie.

Come la tecnologia sta cambiando la pratica

La tecnologia sta avendo un grande impatto sulla pratica della medicina del lavoro. Grazie ai progressi della tecnologia medica, i medici del lavoro hanno accesso a strumenti diagnostici e trattamenti più accurati che mai. Inoltre, nuove tecnologie come la telemedicina e la realtà virtuale stanno rendendo più facile per i datori di lavoro fornire accesso remoto a servizi come screening e consulenze. Questi sviluppi consentono ai medici del lavoro di monitorare meglio la salute e la sicurezza dei dipendenti. Inoltre, i dispositivi indossabili possono essere utilizzati per monitorare i livelli di attività e i segni vitali dei dipendenti, fornendo indicazioni sui potenziali rischi del luogo di lavoro che devono essere affrontati.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

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