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Oggi vediamo nel dettaglio cosa significa lavorare nelle risorse umane. Un lavoro molto interessante e remunerativo, che richiede elevate capacità organizzative, è legato alla gestione delle risorse umane. Un ruolo, quest’ultimo, che richiede diverse capacità manageriali e comunicative e che può aprire importanti sbocchi di carriera legati al ruolo e soprattutto alla retribuzione. Di seguito spiegheremo nel dettaglio tutte le informazioni relative a questa funzione, dagli studi da intraprendere alle esperienze formative da fare per chi è desideroso di lavorare in questo settore in futuro.

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Cosa s'intende con gestione delle risorse umane?

L'etimologia del termine risorse umane, raggruppa tutti i lavoratori alle dipendenze di un'azienda e la sua gestione comporta un controllo e una selezione del personale stesso da inserire nell'impresa.

La gestione delle risorse umane (dall'inglese Human Resource Management) implica dunque la conduzione e l'amministrazione dei dipendenti che operano all'interno di un'azienda.

Come entrare nel settore manageriale

Per trovare un lavoro in questo campo serve sicuramente una laurea che può essere conseguita in:

Ma a questa dev'essere correlato un master specifico nel settore e, ovviamente, una anche minima esperienza lavorativa. Si consiglia, infatti, di svolgere sempre uno stage durante gli anni accademici.

Lo stage è uno dei pochi strumenti d'accesso al settore. Solitamente sono le grandi aziende che aprono candidature in questo settore, visto che sono quasi esclusivamente queste che possono permettersi un apparato completo delle risorse umane: le imprese più piccole usano rivolgersi alle agenzia per il lavoro, rendendo anche queste un ottimo interlocutore per un giovane che voglia lavorare in questo settore. Molto importante può risultare anche il titolo di studio derivante dalla frequentazione di un Master o di un corso di specializzazione post-laurea. Più rilevante ai fini dell’entrata in questo settore è l’apprendimento definito “on the job” e l’esperienza accumulata.

Per coloro che stanno entrando all'università, questi articoli riguardo all'autocertificazione di laurea, informazioni sulle tasse universitarie a Firenze e informazioni generali su tutti gli indirizzi universitari sono consigliati.

Le figure professionali

Immagine d'esempio usata nell'articolo Lavorare nelle risorse umane: come gestire il personale

Il lavoro implica numerose e differenti professionalità, ognuna con un compito specifico. Esistono addetti alle risorse umane che lavorano all'interno dell'azienda – occupandosi anche degli aspetti contrattuali e di gestione delle risorse – e coloro che lavorano fuori, alle fiere, ai meeting, per i quali l'aspetto comunicativo è fondamentale. Sicuramente è necessaria anche una figura più tecnica che sappia gestire i vari sistemi informatici che si utilizzano, rendendo il profilo dell'addetto alle risorse umane piuttosto complesso e sfaccettato. Chi ricopre tale ruolo deve possedere tutta una serie di caratteristiche che elencheremo di seguito:

  • conoscenza dell’organizzazione aziendale e finalità delle persone che si gestiscono
  • motivare il personale attraverso una serie di tecniche che possano portare a una maggiore partecipazione del personale stesso
  • avere competenze manageriali
  • avere competenze comunicative per un’ottima comunicazione efficace: lavorare in team, empatia, ascolto attivo, trovare le giuste soluzioni, capacità di negoziare e di relazionarsi con le più diverse entità.

Stage in questo settore

Oltre al possesso di una laurea, è inoltre preferibile conseguire anche un master in gestione delle risorse umane e andare alla ricerca di stage aziendali che richiedano questa figura professionale. L'inserimento lavorativo effettivo, infatti, avviene spesso dopo che il candidato ha svolto un periodo di stage non retribuito all'interno dell'azienda.

Coloro che intendono lavorare nel settore risorse umane devono dunque avere molta esperienza, scolastica e lavorativa, e devono possedere titoli professionali altamente qualificati e idonei a questo tipo di lavoro. Le richieste di lavoro per questo ambito sembrano aumentate nell’ultimo periodo, sia per quanto riguarda il settore pubblico che privato. Questo perchè è cambiata la concezione di fondo riservata ai dipendenti, ritenuti non un peso da sostenere ma come una ricchezza da valorizzare nella miglior maniera possibile. Anche se è un mestiere per ambo i sessi, c’è una prevalenza femminile per i ruoli occupati in questo ambito.

Competenze richieste

Le competenze fondamentali per lavorare nella gestione delle risorse umane sono:

  • la conoscenza di argomenti di natura economica e giuridica;
  • la padronanza di una o più lingue;
  • buone doti relazionali e di valutazione.

Il settore delle risorse umane offre infine anche numerose possibilità di lavorare all'estero, ad esempio a Bruxelles all'interno delle istituzioni legate alla Comunità Europea.

Carriera e stipendi

Chi intraprende questa carriera lavorativa può vedere dei benefici sul lungo termine per quanto riguarda nuovi incarichi: da questo ruolo infatti si può passare a responsabile del personale di una specifica area che poi potrà essere più estesa fino a diventare direttore del personale. Di solito questo ruolo viene ricoperto da un dipendente ma può anche accadere che sia un consulente esterno (soprattutto nei settori pubblici) o che sia un libero professionista. Per quanto riguarda invece gli stipendi, si può partire da un salario che varia da 28mila a 36mila euro lordi quando si è neoassunti ma andando avanti con gli scatti di carriera si arriva anche ai 120mila euro annui come Direttore delle risorse umane.

Se stai cercando maggiori dettagli per quanto riguarda salari e paghe, è consigliabile leggere l'articolo riguardo gli "Stipendi PA".

HR Tech, tecnologie per le risorse umane

Con l'avvento di computer e internet, anche il mondo del lavoro ha visto una trasformazione considerevole sotto diversi aspetti. Si pensi semplicemente alle modalità della ricerca del personale di un'azienda nei decenni passati ed oggi. Prima ci si affidava a svariati strumenti, tra cui annunci sui giornali, ricorso all'ufficio di Collocamento ed altri ancora. Oggi invece a CV online, database, siti internet specializzati in incrocio di domanda e offerta di lavoro. Insomma, le cosiddette HR Tech, il cui significato scopriremo fra poco, sono strumenti ormai comuni ed utili.

Nel nostro Paese, il mercato delle soluzioni hardware e software che hanno a che fare con la funzione HR (human resources - risorse umane) ha un valore di circa 500 milioni di euro. Esso include i diversi strumenti a cui si ricorre per la selezione e per la ricerca dei talenti, come i servizi di recruiting online, i job board e gli applicant tracking system, ma anche le piattaforme digitali per la valutazione dei benefit e delle performance, le applicazioni di formazione e gestione del personale come i learning management system e gli human resources management e, infine, le piattaforme per il training.

Come abbiamo visto, tali soluzioni hardware e software relative alle risorse umane, sono strumenti essenziali sotto vari aspetti riguardanti appunto l'ambito HR. Infatti, mentre alcuni di essi sono importanti nella ricerca e selezione di personale e quindi facilitano l'avvicinamento tra domanda e offerta di lavoro, altri invece esemplificano il lavoro per quanto riguarda, ad esempio, la gestione del personale, il calcolo delle buste paga e tutto quello che rientra nell'ambito di trattamenti e benefici di natura finanziaria e aspetti amministrativi dei lavoratori.

Difatti, ambiti quali assunzioni, retribuzioni, contratti ed in generale tutto ció che puó riguardare la gestione amministrativa delle risorse umane, oltre che eventuali corsi di formazione ed aggiornamento del personale sono diventati attivitá fondamentali in ogni azienda e, di conseguenza, richiedono processi sempre piú veloci, efficienti e organizzati. Da qui l'importanza dell'uso di tecnologie specifiche, realizzate appositamente per questo ambito aziendale, che facilitano determinati processi, riducendone tempi e costi. 

Che cos'è l'HR Tech

Fino a poco tempo fa il fenomeno dell'HR Tech era pressoché sconosciuto: ora la situazione sta mutando in maniera graduale, anche se gli esperti sono concordi nel ritenere che il valore globale, dal punto di vista del fatturato, non è così elevato come ci si potrebbe attendere. A livello mondiale, il denaro che viene investito nelle tecnologie per la trasformazione tecnologica nel settore è pari a 2 miliardi e 400 milioni di dollari: le cifre sono fornite dall'Osservatorio italiano delle tecnologie per il settore delle risorse umane.

I risultati dell'indagine

L'indagine che ha permesso di conoscere più da vicino il settore ha rilevato che tra Torino e Milano si concentra più della metà dei provider di tecnologie per le risorse umane; vale la pena di sapere, in ogni caso, che il censimento eseguito con la mappatura ha coinvolto metà dei vendor attivi, incluse le aziende internazionali che dispongono di un referente commerciale dedicato all'Italia o che hanno una sede nel nostro Paese. Un altro dato significativo è che di questi provider tre su cinque sono nati dal 2012 in avanti: l'anno di costituzione è il 2017 per il 18% di essi.

La situazione in Italia

Qual è, dunque, il responso che si può ricavare dall'esame di questi dati? Di certo in Italia si può notare una propensione interessante verso l'innovazione in tema di human resources, ma ciò non toglie che la quantità degli investimenti che sono stati ottenuti dalle startup che operano in tale ambito è ancora modesta. Circa il 25% delle startup ha reso noto di aver potuto usufruire di finanziamenti provenienti da fondi di capitali di ventura, e in ogni caso nel 60% delle circostanze non si è andati oltre il mezzo milione di euro per l'iniezione di capitali nuovi.

Le prospettive future

La gestione delle risorse umane nelle aziende sta risentendo in misura notevole della trasformazione digitale: le nuove sfide che si presentano, però, presuppongono il possesso di competenze nuove, ma soprattutto la disponibilità di tecnologie dedicate, passando per l’intelligenza artificiale e il machine learning. In tutto il mondo, il settore dell'HR Tech è uno di quelli che si stanno sviluppando in modo più veloce: i mercati più proficui in questo senso sono quello asiatico, quello del Nord Europa e quello americano. Nel 2016 gli investimenti che sono stati raccolti da aziende del settore hanno raggiungo i 2 miliardi, ma l'aspetto più interessante va individuato nel fatto che la maggior parte di queste fino a pochi anni fa neppure esistevano.

L'evoluzione

Ciò costituisce una ulteriore dimostrazione di una evoluzione rapida tanto in orizzontale quanto in verticale, visto che il numero di player è in costante aumento. Non può passare inosservata, inoltre, la comparsa di tecnologie nuove concepite in maniera specifica per consentire la gestione di parti del processo HR che sono inedite o che si affiancano ai processi che sono strettamente correlati con le risorse umane. Il nostro Paese è indietro ma sta provando a recuperare, con una mutazione profonda della situazione nel corso degli ultimi due anni: l'approccio è cambiato e lo confermano anche gli interventi di carattere normativo. Un esempio su tutti è quello dell'entrata in vigore dell'ormai famigerato Gdpr, il nuovo Regolamento Europeo sulla Privacy che condiziona il trattamento dei dati personali non solo dei dipendenti, ma anche di coloro che inviano i propri cv per candidarsi a una posizione di lavoro. Anche le imprese più piccole sono state costrette a rivedere e ad aggiornate le proprie procedure.

Oltre all'aspetto normativo, l'evoluzione piú evidente e soprattutto veloce si ha proprio nelle HR Tech e nei software e hardware relativi a questo ambito. Nel nostro Paese, infatti, sotto la spinta dell'Unione Europea e del rapido progresso tecnologico, tale settore sta vivendo una rapida crescita e le prospettive sono incoraggianti e positive, in quanto le potenzialitá sono davvero considerevoli e ancora tutte da sfruttare. Le aziende dovranno essere al centro di questa evoluzione e trainare il cambiamento tecnico-gestionale, possibilmente col supporto di un'adeguata normativa statale.  

Ruolo e competenze di un HR Assistant: come lavorare in questo settore

L’ufficio delle risorse umane in ambito di impresa si compone di un coordinatore affiancato da assistenti che lo aiutano nella corretta gestione del personale, sebbene le mansioni e le specializzazioni variano in base alle dimensioni dell’azienda per cui si lavora e alla suddivisione dei comparti dell'impresa e la divisione del lavoro e del pagamento stipendi o mensilità, in busta paga con annesse tredicesima e quattordicesima. In sintesi, lavorare come HR Assistant prevede le seguenti attività:

  • confronto con a figura professionale dell'HR assistant Manager per valutare le esigenze organizzative;
  • Pubblicazione di annunci di impiego;
  • Organizzazione dei colloqui tra i vari curriculum e candidati;
  • Gestione della fase di selezione e colloquio e delle varie opportunità lavorative;
  • Gestione del data base e l’archivio dei curriculum candidati;
  • Supporto amministrativo nella decisione di contratti, che siano a tempo determinato o tempo indeterminato, part time o full time, e pagamenti degli stipendi o mensilità in busta paga con annesse tredicesima e quattordicesima (Il nostro articolo informativo sulla tredicesima per le donne in gravidanza può fornirti chiarimenti).
  • ;
  • Elaborazione di piani di formazione e stage per dipendenti e candidati;
  • Documentazione e contratti, che siano a tempo determinato o tempo indeterminato, co.co.pro (clicca qui per una visione approfondita sui contratti a progetto), part time o full time, per le pratiche di assunzione e/o trasformazione delle forme contrattuali, in base alle entrate dell'azienda;
  • Analisi e individuazione delle criticità relative al personale da sottoporre all’attenzione dell’HR assistant Manager;
  • Follow up dei dipendenti;
  • Elaborazione di ricerche e dati per la stesura di reports e statistiche.

La tecnologia permette nuove forme di selezione del personale con l’ausilio di video CV, video-colloqui, interviste e mini siti, per cui occorre anche la capacità gestionale del lavoro a distanza e della selezione dei dipendenti a distanza.

Il percorso di studi richiesto per lavorare nel settore HR Assistant, prima della presentazione del proprio curriculum, prevede il conseguimento di una laurea in materie umanistiche, la conoscenza di una lingua straniera e la padronanza dei sistemi informatici, mentre dal punto di vista “caratteriale” è auspicabile che l’HR Assistant abbia delle doti di riservatezza per la gestione dei dati privati del personale, precisione e puntualità.

immagine per HR Assistant

La formazione universitaria in settore umanistico è preferibile sia di indirizzo socio-psicologico con specializzazione post laurea specifica con un master o un corso per le risorse umane e corsi di aggiornamento e specializzazione in materie giuridiche ed economiche.

Chi desidera intraprendere questa carriera e ottenere un contratto, che sia a tempo determinato o tempo indeterminato, part time o full time, in un impresa deve sviluppare anche delle adeguate soft-skill (capacità organizzative, problem-solving, abilità di negoziazione, comunicatività e relazionali) e delle ottime motivazioni. Il professionista nell’ambito delle Risorse Umane deve anche conoscere il funzionamento di un’organizzazione aziendale, gli obiettivi strategici e le opportunità di crescita dell'azienda per cui lavora e le necessarie conoscenze informatiche per l’utilizzo dei software e degli strumenti tecnici amministrativi digitali.

Lavorare con i software per la gestione del personale e delle entrate: le opportunità della tecnologia a supporto di questa figura professionale nello smartworking

Un software per la gestione del personale è un prodotto progettato per semplificare e agevolare le attività di un ufficio di Risorse Umane, anche in smartworking, volte alla gestione dei dipendenti e delle entrate. Per tutte queste attività di routine tipiche del settore, l’ausilio di un supporto informatico è spesso indispensabile per alleggerire e automatizzare alcuni passaggi. Lavorare con un software gestionale delle risorse umane è utile per risparmiare tempo, ma soprattutto ridurre gli errori, migliorare i controlli e gestire meglio i turni di impiego, con il coinvolgimento diretto del personale adeguatamente formato nella compilazione dei campi di competenza.

I vantaggi di un’amministrazione del personale con tecnologie “smart” contribuiscono a ridurre le inefficienze e il consumo di carta. Un software ben progettato facilita anche l’archiviazione dei dati del personale e al contempo al recupero dei documenti e dei dati del personale. I sistemi migliori sono quelli che permettono l’impiego delle aree condivise, tipo “cloud”, o l’utilizzo di piattaforme digitale dove la documentazione prodotta e in formato elettronico e vi si può accedere da remoto tramite dispositivi diversi dal PC e senza necessità di installare programmi, fondamentali quindi per lavorare in smartworking.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

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