Nell'anno 2010 i giorni di permesso ex festività sono stati cinque: 19 marzo - San Giuseppe (venerdì); 13 maggio – Ascensione (giovedì); 3 giugno - Corpus Domini (giovedì); 29 giugno - Santi Pietro e Paolo (martedì); 4 novembre – Unità Nazionale (giovedì). Per la sola piazza di Roma il 29 giugno è stata giornata festiva e quindi i giorni di permesso ex festività sono stati ridotti a quattro.

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Permessi ed ex festività

Da questo articolo quindi emerge che i giorni in cui si può richiedere un permesso di lavoro che possono essere considerati ex festività nell’anno 2014 furono tre. Inoltre per quanto riguarda le aree professionali la giornata fu tolta dalla Banca delle Ore. È importante sapere che per poter usufruire interamente delle festività che sono state eliminate, è necessario che il lavoratore abbia diritto in quelle particolari giornate, a percepire l’intero trattamento economico, quindi è chiaro che non bisogna usufruire di giorni di aspettativa o permessi non retribuiti.

Com’è stato già spiegato in precedenza le festività eliminate possono essere usate dai lavoratori dal 16 Gennaio al 14 Dicembre, nel caso in cui un dipendente non ne faccia uso, riceverà nel mese di febbraio dell’anno successivo, il loro pagamento nella misura di 1/360 della retribuzione annua giornaliera. Nell’anno 2014 le giornate del 25 Aprile, 1 Maggio e 2 Giugno non sono cadute di domenica, quindi i lavoratori non hanno avuto diritto a usufruire di giornate di recupero. Sono state invece considerate giornate di semi-festività la vigilia di Ferragosto, quindi il 14 Agosto, la Vigilia di Natale, il 24 Dicembre e il 31 Dicembre. Per tutti coloro che da contratto devono lavorare anche il sabato, la Vigilia di Pasqua è considerata una giornata di semi-festività. I lavoratori che svolgono un orario part-time hanno diritto a usufruire di un permesso di uscita anticipata, che viene calcolato tenendo in considerazione la stessa riduzione applicata a un lavoratore che svolge un orario full time.

Quali sono stati i giorni del 2020

Ex festività

Anche per il 2020 i giorni festivi riconosciuti dalla normativa italiana sono sostanzialmente tre: la Festa della Liberazione il 25 aprile, la festa dei Lavoratori il 1° maggio e la festa della Repubblica il 2° giugno. A queste giornate, poi, come sappiamo si aggiungono i giorni di festa religiosi, come il giorno dell’Immacolata, il giorno di Natale e quello di Santo Stefano, il 1° gennaio, l’Epifania, ma anche il giorno di Pasqua e quello di Pasquetta, Ferragosto e il 1° novembre. In passato, la legge riconosceva anche altre festività, che per il 2020 coincidono con quattro giornate specifiche che danno diritto pienamente al lavoratore a ore di permesso extra retribuite regolarmente di cui si può usufruire qualora se ne abbia la necessità oppure vedersele in busta paga.
Per questo 2020, quindi, le giornate di ex festività sono:

Quest’anno, manca la tradizionale quinta ex festività, ovvero quella del Corpus Domini, il 14 giugno 2020, che cade di domenica e quindi non matura nessun permesso come ex festività e non comparirà nel computo in busta paga al contrario delle altre. Per gli altri quattro giorni, invece, tutti i lavoratori regolarmente assunti godono di un giorno di permesso extra di cui usufruire quando necessario. Per i romani, invece, trattandosi del loro santo patrono, il giorno di S.S. Pietro e Paolo, il  29 giugno, viene riconosciuto come una festa patronale a tutti gli effetti e quindi un giorno festivo.

ex festività

Come sappiamo, quindi questi giorni di ex festività saranno automaticamente convertiti in permessi retribuiti, che vanno ad aggiungersi ai cosiddetti ROL che il dipendente matura ogni mese direttamente in busta paga. Quindi, nel complesso, durante il 2020 i dipendenti beneficeranno di 32 ore di permesso se lavorano full time, se invece lavorano part-time le ore si calcolano in maniera proporzionale. Se però il dipendente non volesse usufruire delle ore di permesso nessun problema, perché questi, qualora non siano necessari, poiché sono comunque maturati, finiranno in busta paga. Il meccanismo avviene naturalmente se il lavoratore non ha usufruito di queste ore aggiuntive di permesso retribuito entro 12 o 24 mesi dalla maturazione, a seconda del contratto di lavoro. A questo punto, vedrà una busta paga più ricca nella mensilità di dicembre, quindi di fine anno, o d’inizio dell’anno successivo, quindi di gennaio. Contributo alla banca ore

Per maggiori dettagli sulle buste paga, ti invitiamo a visionare i nostri approfondimenti: Buste paga INAIL, Come fare una busta paga e Calcolo delle detrazioni per figli a carico.

I Quadri Direttivi e i Dirigenti con una giornata di “ex-festività” contribuiscono ad alimentare il Fondo per l’Occupazione (FOC), mentre le categorie delle cosiddette Aree professionali contribuiscono con il “versamento” di 7,30 ore per la banca ore.

Nel calendario 2022, il 1° maggio è una festività che capita di domenica, pertanto dopo tale data è possibile recuperare un giorno di permesso oppure monetizzare la giornata in busta paga.

Come organizzare un piano ferie tra colleghi?

Organizzare un piano ferie tra colleghi è una necessità comune nelle organizzazioni lavorative, ed è importante per evitare carenze di personale e garantire che il lavoro fluisca senza intoppi anche durante i periodi di assenza. Di seguito, alcune fasi e consigli su come organizzare un piano ferie efficace:

1. Stabilire Linee Guida Chiare:

2. Comunicazione e Trasparenza:

3. Richieste Anticipate:

4. Gestione delle Richieste:

5. Piano di Copertura:

6. Uso di Software o Applicazioni:

7. Conferme e Reminder:

8. Rispetto e Equità:

Consiglio Finale:

Organizzare un piano ferie richiede una comunicazione proattiva e un atteggiamento collaborativo da parte di tutti i membri del team. Stabilire un sistema chiaro e trasparente, supportato da strumenti tecnologici adeguati, può semplificare significativamente il processo e contribuire a creare un ambiente di lavoro più armonioso e produttivo.

FAQ

Quali sono i permessi retribuiti a cui ho diritto come lavoratore dipendente?

In base alla legge italiana, i permessi retribuiti ai quali hai diritto dipendono dal tuo contratto di lavoro e dalla categoria a cui appartieni. Ad esempio, tutti i lavoratori hanno diritto a 2 giorni di permesso per il matrimonio di un parente entro il terzo grado di parentela, mentre solo i dipendenti con almeno un anno di anzianità hanno diritto al permesso per il lutto di un familiare. In ogni caso, i permessi retribuiti devono essere previsti dal tuo contratto collettivo o individuale.

Se una festività cade di sabato o di domenica, ho diritto a un giorno di permesso retribuito?

Se una festività cade di sabato o di domenica, il datore di lavoro deve concedere un giorno di permesso retribuito da fruire in un altro giorno lavorativo. Questo vale sia per le festività nazionali che per quelle locali.

Ho lavorato durante una festività che cadeva di domenica, devo avere un permesso retribuito in più?

Se hai lavorato durante una festività che cadeva di domenica, non hai diritto a un permesso retribuito in più. Questo perché, come indicato nella risposta alla domanda precedente, in questi casi il datore di lavoro deve concedere un giorno di permesso retribuito da fruire in un altro giorno lavorativo.

Categoria: Aziende

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

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