Eccoci ad un nuovo approfondimento firmato AreaLavoro. Dopo avervi parlato di buonuscita per il licenziamento, oggi cambiamo decisamente argomento.

Menu di navigazione dell'articolo

Il contratto di apprendistato è iscritto fra i lavori atipici.

Andiamo a vedere le caratteristiche dell'accredito dello stipendio col contratto di apprendistato.

Le tipologie dell’apprendistato

Lo scopo del contratto di questo tipo è quindi quello di formare un giovane lavoratore ad un mestiere. Quest’operazione viene eseguita sia permettendo al lavoratore di seguire corsi specifici di formazione sia affiancandolo ad un tutor aziendale. Tutto questo si concretizza anche in precise disposizione per quello che riguarda lo stipendio col contratto di apprendistato.

Amplia le tue conoscenze sulle varie forme contrattuali e studia attentamente questi due temi:

Caratteristiche dello stipendio col contratto di apprendistatostipendio col contratto di apprendistato

Questo permette di poter accedere allo stipendio col contratto di apprendistato corretto corrispondente alla qualifica finale senza alcuna difficoltà, visto che si è già inquadrato nella stessa categoria.

Inoltre, per la durata del contratto e per i 12 mesi successivi, i datori di lavoro sono tenuti a versare il 10% in meno dei contributi a fini previdenziali se l'azienda impiega almeno 10 dipendenti. Invece, se i lavoratori sono sino a 9, per il primo anno la percentuale è pari all'1,5% mentre per il secondo al 3%.

Tuttavia, questo svantaggio viene bilanciato dal fatto che tutte le ore di lavoro – che siano di lavoro effettivo oppure di formazione – devono essere retribuite, vista l'estrema importanza della formazione nell'ottica del contratto.

Su un punto la disciplina è ferma: è vietato elargire un compenso a cottimo, ovvero commisurato alla quantità di lavoro portata a termine. Verrebbe così meno il senso di questo contratto che, come si è detto, è formato da una grossa fetta di formazione in aula. Si tratta di una forma abbastanza diversa dalle altre tipologie, come il contratto di lavoro intermittente. Proseguiamo a parlare dello stipendio col contratto di apprendistato

Dopo i tre anni, assunzione o licenziamento?

La durata massima è, mediamente, pari a tre anni. Subito dopo secondo la legge, si trasforma in contratto d’assunzione a tempo indeterminato.
Il datore di lavoro ha però la facoltà di allungare l’apprendistato in casi di malattia o infortunio e può rescindere dallo stesso in casi di gravi mancanze da parte del dipendente

Sgravi fiscali per chi assume

Secondo la legge n. 183/2011, cosiddetta “Legge di Stabilità”, chi stipula un contratto di apprendistato nell’arco temporale 2012-2016 può avvantaggiarsi di sgravi fiscali. Si parla quindi di aliquote fiscali fissate all’1,5, al 3 e al 10% dal terzo anno di contratto in poi. Le aziende che assumeranno sino a 9 dipendenti, potranno godere di uno sgravio del 100% per i primi tre anni e poi del convenzionale 10%. 

Le varie tipologie di apprendistato per la professione

Esistono tre tipi di contratto d’Apprendistato: quello indirizzato al compimento del diritto-dovere di istruzione e formazione. Questa è la forma più semplice ed è indirizzata alla formazione dei giovani che abbiano compiuto almeno 15 anni e dura fino a 3 anni. Deve essere redatto in forma scritta e presentare la prestazione lavorativa oggetto del contratto.

Il contratto professionalizzante serve in pratica per arrivare ad una specifica qualifica. Questo tipo di contratto è rivolto a giovani di età compresa tra i 18 ed i 29 anni. Il contratto può essere stipulato per qualsiasi settore dell’attività e ha una durata minima di due anni.

L'ultima tipologia è fondamentale per l’acquisizione di un diploma e può essere invece avviato in tutti i settori e coinvolge giovani tra i 18 ed i 29 anni. Il training aziendale è infine un attività che viene programmata all’interno di un'azienda che si propone di educare il proprio personale verso competenze specifiche. In questa particolare modello contrattuale, si usano i più svariati strumenti.

Per coloro interessati a esplorare il mondo dei contratti lavorativi, vi è la possibilità di conoscere maggiori dettagli sul contratto per cooperative sociali.

L'inserimento nel mondo del lavoro

Il contratto di inserimento ha la mansione di inserire un lavoratore nel mercato del lavoro. Il contratto può essere diretto a:

E’ obbligatoria la forma scritta. La durata non dovrà essere inferiore a nove mesi e superiore a diciotto. Con il decreto 17 novembre 2005, vengono individuate le aree territoriali dove l’occupazione femminile è inferiore almeno del 20% di quella maschile. Per queste zone il decreto avvia incentivi economici collegati alla stipula di contratti di inserimento per le lavoratrici donne, a prescindere dall’età.

Se desideri un lavoro temporaneo o che non richieda un impegno a tempo pieno, valuta l'idea di lavorare come promoter.

Staff leasing

Attraverso la forma contrattuale dello Staff Leasing un’impresa può orientarsi ad un’altra impresa, per prendere a noleggio nuove forze lavoro. L’impiegato svolge in questo caso la propria attività nell’interesse dell’azienda che lo ha cercato. Questo tipo di contratto può essere di due tipi:

Il primo tipo può essere risolto solo nei casi indicati dalla legge mentre il secondo può essere concluso a condizioni che valgano ragioni di carattere tecnico-produttivo. All’impiegato si applica il contratto collettivo nazionale dell’impresa che lo utilizza.

Chi stipula un contratto: obblighi e diritti dei datori di lavoro e dei dipendenti

I tipi di contratti di lavoro sono vari ma la definizione di contratto è una sola, ovvero si tratta di un negozio giuridico. quindi “una manifestazione di volontà destinata a produrre effetti giuridici ammessi dall’ordinamento giuridico”.

I contratti commerciali (ovvero stipulati dall'imprenditore nell’esercizio della sua attività) sono rappresentati da:

Secondo il Codice Civile, che è il testo base che declina la totalità delle caratteristiche del patto di lavoro, gli accordi di questo tipo vengono stipulati tra un datore di lavoro (persona fisica o giuridica o un ente) ed un lavoratore (soltanto persona fisica) ed è mirato a costituire un rapporto di lavoro.

Non esiste, in Italia, una forma convenzionale per i contratti: l'importante è che nel documento siano indicate

Le forme degli accordi di lavoro nello specifico

immagine esemplificativa di tipi di contratto di lavoro

Per comprendere appieno le diverse tipologie di contratti di lavoro presenti in Italia, ti suggerisco di dedicare qualche minuto alla lettura di questo approfondimento riguardante i livelli del contratto per i chimici.

Principi generali delle contrattazioni lavorative

Le diverse formule di patto collettivo sono molti attenti a quest'aspetto, soprattutto alla lotta contro le discriminazioni sul posto di lavoro.

La norma che disciplina il patto di inserimento

Nel periodo storico in cui viviamo la stabilità è una parola che ha perso di significato. Purtroppo o per fortuna (dipende un pò dai punti di vista) dobbiamo per forza di cose fare i conti con una situazione in cui il lavoro ce lo dobbiamo sudare, guadagnare, addirittura conquistare con le unghie e con i denti in certi casi. Sempre di più i datori di lavoro hanno avuto la possibilità (spinti da politiche liberiste e flessibili di dubbia e discutibile forza) di mettere sotto contratto i giovani con contratti così detti di inserimento. Le caratteristiche di questo tipo di rapporto lavorativo? Eccole riassunte di seguito:

Con questa norma è stata introdotta la possibilità per le aziende private di avere una tipologia di contratto simile all'accordo di formazione lavoro, riconosciuto solo alle imprese pubbliche. Lo scopo del decreto legislativo è stato quello di incentivare l’occupazione per i target più influenzati dalla disoccupazione, quali i giovani sotto i 30 anni, i soggetti con grave handicap, le donne residenti nelle aree ad alto tasso di disoccupazione femminile.

I vantaggi per le aziende che stipulano i contratti di inserimento

Il datore di lavoro ha diversi vantaggi nel stipulare dei contratti di inserimento come:

Al contempo, l’azienda ha l’obbligo di modificare almeno il 60% dei contratti di inserimento in contratti a tempo indeterminato per poterne stipulare di nuovi. I CCNL fissano un numero massimo di contratti di inserimento in base all'organico dell'impresa.

Per avere informazioni complete su questo argomento, ti consigliamo di leggere questo approfondimento sulle tipologie di contratto dei metalmeccanici.

I soggetti che possono stipularlo

Com’è stato già detto in precedenza questo particolare genere di patto ha il compito di aumentare l’inserimento di alcune categorie di persone nel mondo del lavoro. Di seguito sono illustrati i soggetti che possono stipulare il contratto d’inserimento.

La cd. legge biagi ha stabilito che all’interno della lista dei soggetti che potevano avere questo particolare genere di contratto potevano essere inseriti anche i gruppi d’impresa. Con il suddetto termine s’intendono aggregazioni di società, che sono autonome e indipendenti tra di loro, ma sono caratterizzate dalla stessa direzione unitaria. Sono tutte controllate da una società che può essere definita capogruppo, che le coordina direttamente o indirettamente e le spinge a raggiungere uno scopo economico unitario. Il contratto d’inserimento può essere applicato a categorie specifiche di persone, che sono elencate nell’elenco che segue.

Lavoratori che vogliono riprendere l'attività e che non lavorano da almeno due anni.

E’ di fondamentale importante sottolineare che questo accordo può durare dai nove ai diciotto mesi, nel caso in cui il lavoratore sia una persona con grave handicap psichico, mentale o fisico, la durata può arrivare a trentasei mesi. Per stabilire il periodo massimo non sono da tenere in considerazione eventuali assenze dovute alla maternità e al servizio civile. E’importante inoltre sapere che il contratto non può assolutamente essere rinnovato con lo stesso datore di lavoro e le eventuali proroghe devono comunque rispettare i limiti imposti dalla legge. Il documento contrattuale deve contenere i dati in merito il progetto da realizzare e la firma del lavoratore. Nel caso in cui il contratto non sia redatto in forma scritta non ha validità e subirà la trasformazione in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

Categoria: Formazione

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

Segnalaci un errore, un refuso o un suggerimento per migliorare l'articolo