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Quando si lavora a contatto con altre persone e/o alle dipendenze di un datore di lavoro, possono verificarsi delle situazioni sgradevoli per alcuni lavoratori. Potrebbe infatti verificarsi il cosiddetto fenomeno di mobbing sul lavoro, termine che deriva dall'inglese to mob.

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E' un termine nato durante gli anni 70 dalla mente di Konrad Lorenz: lo studioso aveva l’obiettivo di identificare e catalogare tutta una serie di atteggiamenti particolari (e così diversi tra loro) all’interno di un’unica macro categoria. Sono diverse le statistiche che cercano di identificare questo tipo di problema. 

Non può essere realmente considerato una patologia, ma ne può essere la causa scatenante, soprattutto del cosiddetto “disturbo d’adattamento”, ovvero una progressiva incapacità della persona a reagire in situazione di carattere stressogeno, con attacchi di panico, annebbiamento della vista e tachicardia.

Cos'è il mobbing sul lavoro: entriamo nel nodo del problema

E' uno dei problemi sociali più comuni negli ambienti di lavoro. E' infatti un fenomeno molto frequente che si presenta con offese da parte di altri lavoratori ai danni di un singolo oppure richiami ingiustificati da parte del proprio capo, non regolati da una lettera di richiamo ufficiale; le angherie possono essere soprattutto di natura psicologica, ma, nei casi più gravi, possono scoppiare anche in veri e propri maltrattamenti ed umiliazioni di natura fisica. Scaturisce soprattutto a causa di fenomeni di competitività estrema tra lavoratori (per antipatie o gelosie) e perché alcuni lavoratori intendono in questo modo far perdere il lavoro ad un singolo individuo.

Come dimostrare i torti subiti?

Per tutelarsi, la prima cosa da fare è quella di lottare e di non lasciarsi prendere dallo sconforto e da stati di depressione. Per porre fine al mobbing sul lavoro? La cosa più importante da fare in caso di mobbing è infine quella di denunciarlo, affidandovi a un buon avvocato e a una procedura legale prima e successivamente, se è il caso, penale.

Dimostrare il mobbing, o molestie psicologiche sul lavoro, può essere complesso perché si tratta di un comportamento che spesso non lascia tracce fisiche evidenti. Tuttavia, esistono vari metodi che possono aiutare a raccogliere le prove necessarie per dimostrare che si è vittima di mobbing. Ecco alcuni passaggi chiave:

  1. Documentazione: Mantenere un diario dettagliato degli episodi di mobbing può essere utile. Cerca di annotare data, ora, luogo, le persone coinvolte, i testimoni, e la descrizione dell'evento. È importante annotare non solo gli incidenti gravi, ma anche quelli che potrebbero sembrare meno significativi presi singolarmente.
  2. Comunicazioni: Conserva tutte le comunicazioni relative agli episodi di mobbing, inclusi e-mail, messaggi di testo, lettere o note. Anche le comunicazioni che mostrano un cambiamento di tono o di comportamento verso di te possono essere utili.
  3. Testimonianze: Le testimonianze di colleghi o altre persone che hanno assistito agli episodi di mobbing possono essere prove molto importanti. Chiedi loro se sono disposti a condividere ciò che hanno visto o vissuto.
  4. Supporto medico: Se il mobbing ti sta causando stress o problemi di salute, è importante consultare un professionista della salute. I loro registri possono servire come prova che il mobbing ha avuto un impatto sulla tua salute.
  5. Consultare un avvocato o un sindacato: Essi possono offrirti consulenza su come procedere e su come raccogliere ulteriori prove.

Ricorda che è importante non affrontare da soli situazioni di questo tipo. Cerca il supporto di familiari, amici, colleghi, professionisti della salute mentale o organizzazioni di sostegno. Mobbing sul lavoro è un reato grave e ogni lavoratore ha diritto a un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso.

Supporto medico

Il mobbing può avere gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale dell'individuo. L'esperienza prolungata di stress, ansia e paura può portare a una serie di problemi di salute, inclusi disturbi del sonno, mal di testa, problemi gastrointestinali, depressione e ansia.

In questi casi, è importante consultare un professionista sanitario, come un medico o uno psicologo. Essi possono valutare la tua situazione, fornirti il supporto necessario e avviare un percorso di cura adeguato. Inoltre, i loro registri e le diagnosi possono servire come prova del danno che il mobbing ha causato alla tua salute.

È importante ricordare che il sostegno medico non è solo essenziale per le tue prove, ma è soprattutto un passo cruciale per prenderti cura di te stesso e iniziare il processo di guarigione.

Consultare un avvocato o un sindacato

Se sei vittima di mobbing sul posto di lavoro, è importante cercare il supporto legale il prima possibile. Un avvocato del lavoro o un rappresentante sindacale può offrirti una consulenza legale e aiutarti a comprendere i tuoi diritti.

Possono anche guidarti nel processo di raccolta delle prove necessarie per sostenere il tuo caso. Questo può includere la documentazione di incidenti specifici, la raccolta di testimonianze di colleghi, l'acquisizione di registri medici e altro ancora.

Ricorda, tuttavia, che ogni caso è unico e può richiedere una strategia di raccolta delle prove specifica. Pertanto, è fondamentale consultare un esperto legale per assicurarti di seguire la procedura corretta.

Un avvocato o un rappresentante sindacale può anche rappresentarti se decidi di portare il tuo caso in tribunale o di seguire un procedimento disciplinare interno. Essi possono negoziare in tuo nome, presentare ricorsi, e garantire che i tuoi diritti siano rispettati durante tutto il processo.

Come contrastarlo: esiste un telefono verde? E per il risarcimento?

Può essere infine denunciato, avviando una procedura legale di natura civile e nei casi più gravi anche penale. È necessario riuscire a raccogliere delle prove che provino mobbing sul lavoro stesso, come registrazioni e resoconti dettagliati. È dunque fondamentale procurarsi:

  • prove scritte che attestino il mobbing sul lavoro, da protocollare e spedire tramite raccomandata A.R.
  • colleghi che vogliano testimoniare a vostro favore
  • registrazioni e resoconti di tutte le vessazioni subite

Se hai deciso di lasciare il tuo posto di lavoro allora ti consigliamo di leggere i nostri approfondimenti su come scrivere un curriculum vitae e su come presentare la lettera di dimissioni.

Cosa fa il Governo?

Il governo italiano ha preso una serie di iniziative per contrastare il fenomeno del mobbing.

Nel 2017 è stata pubblicata la legge n. 183, che ha introdotto il reato di mobbing in ambito lavorativo. Il reato è punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 5.164 a 30.987 euro.

La legge ha anche previsto l'istituzione di un fondo per la tutela delle vittime di mobbing, gestito dall'INAIL. Il fondo eroga contributi per la copertura delle spese legali, per la psicoterapia e per la riabilitazione.

Inoltre, la legge ha previsto l'istituzione di un tavolo tecnico presso il Ministero del Lavoro, con il compito di elaborare linee guida per la prevenzione e il contrasto del mobbing.

Il governo italiano ha inoltre sostenuto la creazione di centri anti-mobbing presso le aziende e le organizzazioni sindacali. Questi centri offrono supporto alle vittime di mobbing, sia dal punto di vista legale che psicologico.

Le iniziative del governo italiano hanno contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica sul fenomeno del mobbing e hanno offerto un aiuto concreto alle vittime. Tuttavia, il fenomeno del mobbing è ancora molto diffuso in Italia e sono necessari ulteriori sforzi per prevenirlo e combatterlo.

Ecco alcuni consigli per le vittime di mobbing:

  • Documentare il comportamento del mobber, raccogliendo prove come email, messaggi e testimoni.
  • Parlare con un amico, un familiare o un collega di fiducia.
  • Rivolgersi a un centro anti-mobbing o a un avvocato specializzato in diritto del lavoro.
  • Fare denuncia alle autorità competenti.
  • Richiedere al datore di lavoro il trasferimento ad altro reparto o la modifica dei propri orari di lavoro.
  • Richiedere un congedo per malattia o per motivi familiari.
  • Richiedere il risarcimento danni al datore di lavoro.

È importante ricordare che non si è soli e che ci sono persone che possono aiutare.

Come le aziende soddisfano i bisogni dei lavoratori andando contro il Mobbing sul lavoro

mobbing sul lavoro

La motivazione è l’energia che impieghiamo per svolgere l’attività che ci occorre per soddisfare i nostri bisogni. Due autori hanno parlato di motivazione al lavoro: Maslow e Herzberg.

Maslow individua 5 tipi di bisogni (anni ’50), che potrebbero essere rappresentati come una piramide in cui ad ogni gradino corrisponde un bisogno. Alla base troviamo i bisogni fisiologici - primari e a salire troviamoil bisogno di sicurezza, di socialità e in cima l'autorealizzazione.

  • Per soddisfare i bisogni fisiologici l’azienda riconosce lo stipendio.
  • Per soddisfare i bisogni di sicurezza l'impresa deve soddisfare diversi aspetti di questa necessità. 
  • È fondamentale per le aziende garantire la sicurezza dei propri dipendenti in diversi aspetti. Innanzitutto, la sicurezza fisica è essenziale, e le norme devono essere implementate per prevenire incidenti sul lavoro. Inoltre, è importante soddisfare il bisogno di sicurezza psicologica dei lavoratori, ovvero la certezza di poter contare su un lavoro stabile e uno stipendio continuativo. Un altro aspetto fondamentale è la sicurezza di equità: i lavoratori devono sentirsi trattati in modo equo rispetto agli altri.
  • Per garantire la socialità. L’azienda deve essere attenta al layout (il contesto fisico) e può proporre attività extra-lavorative e corsi di formazione che permettano ai lavoratori di socializzare tra loro.
  • Per sentirsi stimati dagli altri (capo e colleghi) 
  • L’autorealizzazione si raggiunge quando fai ciò che puoi fare, in base alle tue potenzialità. L’autorealizzazione è l’utilizzazione del potenziale creativo dell’individuo per l’auto appagamento.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

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