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Quando sono in cerca di personale, sempre più aziende liquidano la questione della privacy nel curriculum del candidato con la richiesta generica di autorizzare il trattamento dei dati. Sebbene questo possa far presumere che l’impresa si tuteli da qualsiasi eventuale problema, in realtà questa procedura non è molto corretta, in quanto chi scrive il documento dovrebbe essere consapevole di cosa sta comunicando e delle relative tutele da parte della legge.

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La privacy nel curriculum: dati comuni e sensibili

Quando si parla di privacy nel curriculum, bisogna innanzi tutto distinguere i tipi di informazioni che si stanno condividendo, suddividendoli in dati comuni e sensibili, come sancito dal D.L. 186/2003:

  • dati comuni: sono quelli che non necessitano di alcun permesso per essere divulgati da chi li riceve per motivi slegati dall’assunzione;
  • dati sensibili: sono quelli che obbligano l’azienda che li volesse utilizzare per altri scopi a richiedere il permesso; includono ad esempio l’appartenenza ad una categoria protetta.

Poiché spesso un candidato non è consapevole della distinzione tra le tipologie di informazioni, dovrebbe essere pratica comune inserire nell’annuncio di lavoro un riepilogo che ne specifichi le differenze; per approfondire l’argomento, consigliamo di visitare la sezione dedicata del sito del Ministero del lavoro.

In sintesi, per dati personali si intendono le informazioni che identificano una persona fisica e che sono in grado di definirne le caratteristiche, le abitudini, lo stile di vita, le relazioni personali, lo stato di salute, la situazione economica, l’orientamento politico. 

L’autorizzazione al trattamento dei dati della Privacy nel curriculum vitae: acconsento... ecco la frase da inserire

Per “trattamento dei dati personali” si intende una qualsiasi attività che comporta l’utilizzo, la consultazione, la registrazione, l’organizzazione, la raccolta, conservazione ed elaborazione, nonché la modifica, l’estrazione, la selezione, il confronto, l’interconnessione, il blocco o la diffusione, la comunicazione o la cancellazione dei dati presenti in una banca dati.

Con l’introduzione, il 25 maggio 2018, del GDPR (General Data Protection Regulation) ovvero del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati UE n. 2016/679 e recepito in Italia con il D. lgs, 101/2018 del 10 agosto 2018 ed entrato in vigore il 19 settembre 2018, alcune cose sono cambiate in materia di privacy nel curriculum e trattamento dei dati.

Quando in un curriculum vitae si inserisce l’autorizzazione al trattamento dei dati significa che si sta autorizzando il ricevente a trattare i dati tutelati dalla legge sulla Privacy e dal GDPR. L’autorizzazione al trattamento dei dati è facoltativa, non è più obbligatorio, mentre qualora si decidesse di apporla sono previste formule esplicite. 

Anche la specifica al trattamento dei dati per l’uso esclusivo e per le sole finalità relative all’attività di selezione del personale è facoltativa, ma qualora la si volesse esplicitare, la formula da riportare è la terza riportata in alto.

Perché inserire nel CV l’autorizzazione al trattamento dei dati (anche per Cv in inglese)

Cosa succede se non si inserisce il consenso sul CV? L’art. 9 comma 1 c) del suddetto decreto sancisce che in caso di ricezione di un CV senza la dicitura di autorizzazione al trattamento dei dati personali, il datore di lavoro – qualora ritenga il CV di interesse - è tenuto a richiederla al primo contatto utile fornendo le modalità in cui saranno utilizzati i dati del candidato. Solo dopo aver ottenuto il consenso dal candidato potrà utilizzare i dati.

Perché è consigliato inserire il consenso al trattamento dei dati anche se non è obbligatorio? Si ritiene utile inserire la dicitura di consenso perché ciò permette all’eventuale datore di lavoro di utilizzare i dati ai fini della procedura di selezione stessa, per poter essere contattati per un colloquio o per rimanere nella banca dati per future selezioni. Chi desidera sincerarsi che i propri dati siano utilizzati solo ai fini della selezione può esplicitarlo nella formula di consenso.

Se stai valutando di lavorare fuori dall'Italia, dovresti legge il nostro articolo su come trovare lavoro all'estero.

Dove si inserisce l’autorizzazione al trattamento della privacy nel Curriculum

Si consiglia di inserire la dicitura di consenso al trattamento dei dati alla fine del CV, ovvero in calce, in fondo alla pagina e prima della firma. Nel caso di CV digitale è possibile apporre la firma digitale o in assenza di questa procedere alternativamente alla stampa del CV, firma e scansione dello stesso per poi poterlo inviare via e-mail.

Cosa cercare nel bando di lavoro

Un’offerta di lavoro che tratti nei giusti termini la privacy nel curriculum, è segno della cura che l’azienda ha nei confronti della legge e dei dipendenti, una garanzia non da poco in una realtà in cui spesso alle selezioni del personale effettuate a norma se ne affiancano altre che rilasciano formule contrattuali non proprio limpide.

Per farsi un’idea del datore di lavoro, la prima cosa da cercare è quindi la modalità con la quale vengono trattati i dati: un riepilogo che illustri al candidato i suoi diritti e quali siano i dati sensibili, insieme allo scopo dell’autorizzazione al loro trattamento, mostra chiaramente la serietà dell’impresa.

Informativa carente: il lavoro del Garante per la Privacy nel Curriculum

Privacy nel Curriculum

L’attenzione alla tutela dei dati nel curriculum non è solo da parte di chi lo scrive: il Garante della privacy ha infatti giudicato carenti la condotta di numerose aziende (che offrissero lavoro o che fossero direttamente specializzate nella selezione del personale) per aver scritto annunci che non includessero l’utilizzo finale nella divulgazione dei dati.

Modello per presentare istanza

Per presentare un'istanza al titolare o al responsabile dell'uso improprio dei dati personali di terzi, è necessario inviare tramite raccomandata, fax o mail il modello predisposto dal Garante per la Privacy.

Una volta ricevuta l'istanza, il responsabile del trattamento dei dati personali deve rispondere entro 15 giorni dal suo ricevimento. In alcuni casi di particolare complessità tale periodo può estendersi a 30 giorni. Una volta scaduti tali termini, l'interessato può rivolgersi all'autorità giudiziaria o al Garante della Privacy attraverso:

  • una segnalazione
  • un reclamo
  • un ricorso

Autorizzazione al trattamento dei dati personali: dichiarazione liberatoria nel curriculum 

Nel momento in cui si scovano offerte di lavoro interessanti la prima cosa da fare è quella di inviare il proprio curriculum vitae il quale è appunto il primo biglietto da visita e per tale motivo deve suscitare un’ottima impressione. Il modello del curriculum vitae tradizionale e quello europeo non differiscono molto tra di loro, ma come si scrive un curriculum vitae impeccabile? Di seguito troverete una piccola ed utile guida da seguire.

Un bignami indispensabile

Le prime informazioni da inserire sono ovviamente quelle relative ai propri dati anagrafici, quindi nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo (basta indicare il domicilio) e recapiti telefonici, indicate sia un numero fisso che quello del cellulare. Inserite sempre il vostro indirizzo e- mail personale e ricordate di creare un account serio e professionale.

Lo stato civile non è importante e quindi potete tranquillamente ometterlo. La nazionalità va inserita e ricordate, se non siete nel vostro Stato di appartenenza, inserite tutti i riferimenti del permesso di soggiorno. Infine inserite una foto in formato tessera, scegliendone una dove si vede bene il volto ed evitate foto in pose poco professionali.
Dopo aver inserito i dati anagrafici in maniera completa potete passare ai dati professionali.

Per quanto riguarda questo genere di dati dovete basarvi molto sul tipo di offerte di lavoro alle quali avete deciso di rispondere, cioè basarvi su cosa viene richiesto ed anche sul genere di curriculum che viene utilizzato. Ad esempio se rispondete ad un annuncio di lavoro senior dovete dedicarvi maggiormente alla descrizione delle vostre esperienze professionali di formazione più che alle scuole frequentate, poiché sarà la parte del vostro curriculum vitae che desterà maggiormente l’attenzione del vostro probabile datore di lavoro o comunque di colui che esaminerà il vostro curriculum.

Ma se in caso contrario, non avete alcuna esperienza lavorativa, o esse non corrispondono a ciò che viene richiesto nell’annuncio, allora dovrete per forza curare la parte dedicata al percorso accademico. Inserite i nomi degli istituti frequentati, la durata dei vostri studi, la loro tipologia e l’anno in cui avete conseguito l’attestato di diploma o di Laurea ed il relativo voto. Potete altresì aggiungere qualche rigo per spiegare l’argomento della vostra Tesi di Laurea e le sue finalità. Andiamo avanti con il nostro articolo sulla privacy nel curriculum.

Quando è richiesto un CV?

La corretta e adeguata compilazione del curriculum vitae, soprattutto ad esempio nei campi relativi alla formazione, può rivelarsi dunque fondamentale ai fini dell'assunzione stessa. Una buona presentazione al proprio eventuale e futuro datore di lavoro attraverso un curriculum vitae dettagliato ed una buona lettera di presentazione è infatti importantissimo.

In alcuni casi la compilazione del curriculum può inoltre avvenire direttamente online; in altre situazioni, soprattutto se si intende trovare lavoro all'estero, è invece necessario il curriculum in lingua e in formato Europeo, per i Paesi facenti parte dell’Unione Europea.

La compilazione del CV necessita di attenzione e dovizia di particolari; va infatti scritto in modo dettagliato e minuzioso, rendendo visibili a chi leggerà lo stesso le proprie competenze. È necessario inoltre far trapelare la voglia di essere assunti proprio il lavoro per il quale si sta affrontando il colloquio. Ecco perché molto spesso sarebbe bene, prima di compilare in Curriculum stesso, acquistare e munirsi di Guide CV dettagliate. Un libro molto interessante e utile in tal senso è “Come preparare il curriculum vincente” scritto da Alessandro Amadori.

“Cosa metto nel cv?”

Privacy nel Curriculum

La domanda è assolutamente legittima: chiunque, davanti al foglio bianco da compilare, ha sempre (numerosi) attimi d’incertezza.
La difficoltà sta nell’anticipare le domande dell’esaminatore e poter offrire una risposta chiara e precisa che ne catturi l’attenzione.

Quello che non deve mancare

Si tratta dei cosiddetti “dati anagrafici”. Soprattutto ciò che riguarda i contatti deve essere collocato nella prima sezione del curriculum e ripetuto nella lettera di presentazione.

  • nome e cognome
  • data e luogo di nascita
  • nazionalità
  • domicilio
  • telefono fisso o telefono cellulare.
  • e-mail personale
  • posizione militare
  • patenti automobilistiche
  • scheda anagrafica professionale

Subito dopo è necessario inserire le esperienze lavorative e non la formazione: oggi le aziende guardano più quello che il candidato ha fatto – e quindi è oggi in grado di fare – piuttosto che il suo percorso accademico, come molte guide on line su come fare un curriculum spiegano.

Fondamentale è indicare le esperienze lavorative dalla più recente alla più lontana nel tempo. Questo vale anche per la sezione della formazione: difficilmente un esaminatore presterà molta importanza a quello che si è fatto dieci anni fa.
Quindi, i dati necessari sono: data dell’esperienza lavorativa, nome dell’impresa, eventuale contatto di riferimento, attività svolte, skill apprese.

Nel redigere un curriculum occorre il giusto equilibrio fra attenzione al dettaglio e prolissità: ad esempio, nella sezione “attività svolte” è certamente utile essere piuttosto precisi nello stilare l’elenco, ma è anche opportuno evitare di elencare attività come “fare fotocopie” o “effettuare chiamate al fornitore”; meglio un generico “attività di segreteria e contatto coi fornitori”.

Per quanto riguarda il percorso accademico, valgono le stesse raccomandazioni precedenti: meglio essere esaustivi ma limitarsi sempre un po’. Quello che è importante inserire sono le competenze concrete acquisite – come “scrittura per il web” oppure “conoscenza di procedura civile” – ed eventuali stage effettuati all’interno di strutture universitarie.
È molto utile, ancora, inserire informazioni sulla tesi (argomento, materia, voto) ed è ragionevole aspettarsi qualche domanda a riguardo.

Per il resto della formazione è sufficiente il tipo di scuola superiore e l’anno di diploma.
Non è così, invece, per la formazione post-universitaria: questa godrà di una sezione a parte e si suggerisce di darvi molto peso se è inerente all’annuncio per il quale si scrive. vediamo cos'altro riguarda la privacy nel curriculum.

Conoscenze, skill, competenze

Solitamente questa sezione è divisa in competenze informatiche, linguistiche e generiche.
Le competenze informatiche devono essere elencate con grande attenzione. In tutti i curriculum è consigliato indicare il livello di capacità raggiunto in ogni singola voce (che sia l’uso della suite Office oppure Autocad).

Lo stesso per quello che riguarda le lingue, anche se in questo caso è opportuno scindere la valutazione in Parlato e Scritto ed è consigliabile indicare se si è in grado di parlare un linguaggio tecnico in un’altra lingua (l’inglese medico, ad esempio).
Nell’ultima categoria rientrano le skill relazionali, organizzative, d’ascolto, di scrittura e così via, ovvero tutte quelle capacità che possono essere utili nel campo lavorativo ma non sono propriamente tecniche. Le più comuni, oltre quelle elencate, sono problem solving, ascolto, lavoro per obiettivi, lavoro di squadra, lavoro autonomo.

CV hobby e interessi: gli strumenti per parlare di se al colloquio

La sezione del curriculum destinata ai propri hobby e interessi è di certo meno importante rispetto ad altre, ma comunque necessaria a fornire un quadro più completo del candidato.

Gli hobby nel cv, corrispondono ad una sezione utilizzata come argomento-spunto da approfondire in fase di colloquio. Le informazioni contenute in questa sezione sono di solito approfondite durante il colloquio motivazionale per comprendere alcuni aspetti caratteriali che possono dare un valore aggiunto al proprio profilo e renderlo più in linea con la posizione ricercata.

Soprattutto per i più giovani, tale argomento può costituire un'occasione di dialogo in cui il reclutatore non si limita a prender nota degli interessi personali, ma si incuriosisce sul carattere e la personalità del candidato.

Nella sezione del cv, hobby e interessi personali, si possono menzionare gli sport praticati o i propri interessi al fine di raccontare alcune caratteristiche principali. In tal caso, durante il colloquio motivazionale, il candidato può far emergere la propria chiave di lettura. Ad esempio: pratico uno sport di squadra quindi sono abituato al lavoro di gruppo per raggiungere un interesse comune.

Dopo gli hobby, il cv deve essere concluso con la liberatoria sulla privacy nel curriculum e gli eventuali allegati al cv.

Le dieci cose da tenere a mente quando si redige un curriculum vitae

  • Ogni annuncio è diverso: se non si vuole redigere un diverso curriculum per ogni offerta, è necessario preparare curriculum diversi per i diversi tipi di annunci. Ad esempio, un curriculum da mandare alle agenzie di comunicazione, uno da presentare per un lavoro da cameriere, uno generico per altre evenienze.
  • Per differire i curriculum può basta la modifica dell’ordine di alcuni elementi. Se per un’offerta di lavoro vale di più il percorso formativo, si può spostare questa sezione sopra quella relativa alle esperienze di lavoro.
  • Bisogna scrivere in maniera chiara, ordinata, senza errori grammaticali e/o refusi.
  • Spendere un po’ di tempo nello scegliere se utilizzare il curriculum formato europeo o un modello personale. Alcune aziende richiedono assolutamente il primo, altre premiano l’iniziativa del singolo. In questo caso, si raccomanda di curare molto bene l’impaginazione del documento.
  • È consigliabile salvare il documento come CV_Nome_Cognome e, se possibile trasformarlo in pdf.
  • È meglio accompagnare il cv con una lettera di accompagnamento. Questa non dev’essere solo la forma in prosa del curriculum ma deve spiegare le motivazioni che hanno portato il candidato a rispondere all’annuncio.
  • Nella mail con cui questi testi verranno mandati, in oggetto è necessario indicare il riferimento che le aziende inseriscono negli annunci.
  • Non si devono mandare curriculum a caso a tutte le aziende, perché verranno cestinati senza essere degnati di una lettura. È giusto mandare curriculum in risposta ad annunci e, soprattutto, all’indirizzo email corretto (mandare una mail per un lavoro all’amministratore delegato è assolutamente fuori luogo: meglio inviarla alle risorse umane).
  • Allegare la foto, solo formato tessera e che ritragga il candidato in pose (e abiti) formali.
  • Inserire, in fondo al cv, la dichiarazione liberatoria sulla privacy nel curriculum, ovvero: “Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/2003”.

Dopo aver inserito tutte le informazioni nel proprio curriculum è necessario apporre la dichiarazione liberatoria e firmare e datare il cv.

Laddove possibile, come nel caso di curriculum inviati via posta o fax, è bene apporre la propria firma dopo la dichiarazione liberatoria.

FAQ sulla Privacy nel Curriculum

Devo includere informazioni personali sensibili, come il mio stato civile o la mia etnia, nel mio curriculum?

No, non è necessario includere informazioni personali sensibili nel tuo curriculum. Anche se in passato era comune includere informazioni come queste, oggi ci sono leggi sulla privacy che vietano la discriminazione basata su queste caratteristiche personali. Includere queste informazioni nel tuo curriculum potrebbe persino danneggiare le tue possibilità di ottenere un lavoro.

È sicuro includere il mio indirizzo e-mail e il mio numero di telefono nel mio curriculum?

Sì, in genere è sicuro includere queste informazioni di contatto nel tuo curriculum. Tuttavia, se hai preoccupazioni sulla privacy nel curriculum, potresti voler creare un indirizzo e-mail o un numero di telefono dedicato solo per le comunicazioni relative al lavoro. In questo modo, puoi proteggere la tua privacy senza perdere l'accesso alle opportunità lavorative.

Possono i datori di lavoro condividere il mio curriculum con altre persone senza il mio consenso?

Dipende. Se hai inviato il tuo curriculum a un datore di lavoro tramite una piattaforma di lavoro online, ad esempio, potrebbe essere possibile che la piattaforma condivida automaticamente il tuo curriculum con altri datori di lavoro che utilizzano la stessa piattaforma. Inoltre, se un datore di lavoro condivide il tuo curriculum con altri membri della sua organizzazione, potrebbe essere difficile per te sapere esattamente con chi è stato condiviso. Tuttavia, in generale, i datori di lavoro dovrebbero rispettare la tua privacy e non condividere il tuo curriculum senza il tuo consenso. Se sei preoccupato per la privacy nel curriculum, puoi sempre chiedere al datore di lavoro di non condividerlo con nessuno senza la tua autorizzazione.

Perché inserire la liberatoria sulla Privacy nel Curriculum

Riportare la dichiarazione liberatoria nel proprio Curriculum vitae è importantissimo; vi è il rischio, infatti, che l'azienda selezionatrice sia obbligata a scartare il curriculum poiché non autorizzata trattare i dati, dal momento che il documento risulta privo di un esplicito consenso. 

Privacy nel Curriculum

Privacy nel Curriculum

Per coloro che si stanno avvicinando al mondo del lavoro e vogliono esplorare le possibilità di lavorare come lavoratore con partita iva o di essere assunti da un'azienda, questi articoli possono essere un'importante risorsa informativa per iniziare nel modo migliore:

 

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

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