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Oggi vogliamo parlarvi di tutte le opportunità legate al "lavorare in asilo". Nutrire una sana propensione per la cura dei bambini, passione e predisposizione per l’educazione infantile non è sufficiente per convincere un genitore ad affidare la propria prole a mani estranee. 

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Lavorare in una scuola materna pubblica o privata non è un baby-sitteraggio, ma l’offerta di un servizio strutturato in grado di garantire sicurezza al genitore e al bambino che deve poter sviluppare capacità di socializzazione con altri bambini coetanei attraverso il gioco e attività cognitive adeguate.

Requisiti per lavorare in una materna(pubblica o privata)

Per chi desidera diventare maestra di asilo nel settore privato è sufficiente avere il diploma di scuola magistrale a indirizzo pedagogico e aver seguito un corso specifico per il conseguimento della qualifica di assistente infantile. I corsi sono solitamente della durata di 6 mesi, svolti in ambito locale da istituti paritari che rilasciano un attestato.

Le principali materie affrontate sono psicologia e pedagogia, alimentazione, igiene. Oltre alle lezioni teoriche, vi è l’obbligo di frequenza di lezioni pratiche, nonché l’obbligo – per poter esercitare la professione – di svolgere dei tirocini presso asili, reparti pediatrici ospedalieri o comunità convenzionate.

Regole diverse per chi lavora nelle scuole dell'infanzia del settore pubblico

Per lavorare negli asili pubblici il percorso da seguire è diverso e vi si accede tramite concorsi:

  • per chi ha conseguito il diploma di scuola magistrale prima del 2003, non sarà necessario conseguire altri titoli di studio per esercitare la professione;
  • per chi ha conseguito il diploma di scuola magistrale dopo il 2003 o altre tipologie di studio dovrà conseguire la Laurea triennale in Scienze della Formazione o Scienze dell’Educazione e successivamente alla laurea, sostenere l’esame di abilitazione alla professione.

La materia è però lasciata ai singoli ordinamenti regionali. Infatti, vi sono regioni che riconoscono e ammettono anche coloro che sono laureati in psicologia infantile, altre regioni, invece, che prevedono di poter lavorare in asili pubblici con un diploma di operatore socio-psico-pedagogico.

Anche i corsi universitari variano a seconda delle regioni e alcuni prevedono un esame di ammissione.
Mettersi in proprio e aprire un asilo nido: come si fa?

Sono diverse le figure professionali nell’ambito dell’educazione infantile; le principali sono ovviamene l’educatrice, la coordinatrice, l’insegnante di lingue (negli asili bi- o pluri-lingue), l’insegnante di psicomotricità e altre figure correlate.

Tra queste tipologie, il baby parking è il meno “rassicurante” per il genitore perché troppo legato al concetto di cura a ore del bambino e spesso non concilianti con gli orari dei genitori.

L’esperienza delle tagesmutter in Trentino

Le tagesmutter o mamme a tempo pieno nascono nei paesi del Nord Europa come servizio complementare al nido di infanzia e consiste nell’affidare i propri figli a degli operatori/trici educativi appositamente formati che offrono il proprio servizio a uno o più bambini all’interno del proprio domicilio o altro ambiente adeguato, ma sempre di tipo “familiare”. Il numero dei bambini è necessariamente ridotto rispetto ad un nido, per via degli spazi e degli ambienti preposti ad ospitare i bambini.

Immagine esemplificativa contenuta nell'articolo Lavorare in asilo: tutte le opportunità (dalle maestre alle tagesmutter)

In Italia, la prima regione ad adottare l’istituto delle tagesmutter è stato il Trentino Alto Adige, dove il nido in famiglia è una realtà consolidata e dove i corsi di formazione sono i migliori e all’avanguardia, con un monte di 800 ore fra teoria e pratica.

Se sei interessata/o a questa esperienza, vivi in Trentino o ti piacerebbe trasferirti e cambiare Regione per seguire i migliori corsi di formazione per l'infanzia e trovare conseguentemente lavoro in asilo o come tagesmutter, puoi rivolgerti alla Borsa Lavoro di Bolzano per essere indirizzato verso le varie offerte di lavoro disponibili nel settore

Grazie al progetto Domus – Day Mother Service, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dal Fondo Sociale europeo per mezzo dell’iniziativa Equal, è stato possibile estendere l’esperienza trentina delle tagesmutter in altre regioni italiane come in Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Calabria, Veneto.

La normativa di riferimento per aprire una scuola materna

L’importante è non improvvisarsi né come educatori, né come imprenditori. La legge di riferimento è la 448 del 28 dicembre 2001 (art. 70) che regolamenta in modo severo i criteri di idoneità sulle condizioni igieniche, la scelta dei locali, i regolamenti, lo svolgimento delle attività ludiche e didattiche. Alla legge nazionale si affiancano le disposizioni e i regolamenti regionali e comunali. In caso di apertura di un nido privato si dovrà chiedere l’accreditamento presso il Comune di appartenenza.

Prima di avviare un’attività in proprio da zero, è bene iniziare con un’esperienza all’interno di una rete di asili in franchising che offrono già la garanzia di un marchio e una rete di sostegno valida.
Infine, per chi desidera avviare un asilo nido in casa sarà sufficiente Aprire la Partita IVA e iscriversi all’INPS come assistenti di infanzia … e dimostrare di avere tutte le carte in regola!.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

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