Imprenditoria femminile a fondo perduto: quali sono le novità?
L’acuirsi della crisi economica e la mancanza di lavoro, hanno negli ultimi anni ingenerato un forte aumento dell’interesse dei cittadini italiani verso l’imprenditoria femminile a fondo perduto. Indubbiamente, l’idea di aprire un’impresa è un’ottima opportunità per mettersi in gioco e lavorare di creatività, consentendo altresì al Bel Paese di innovarsi su più fronti.
Cosa sono i contributi per l'imprenditoria femminile a fondo perduto
Prima di addentrarci nel mondo dell’imprenditoria femminile a fondo perduto, vediamo una definizione.
Come partecipare al bando?
Richiedere la partecipazione ai bandi è possibile presentando un business plan fornito di descrizione del progetto che si intende realizzare e di una sezione più dettagliata inerente a requisiti di fattibilità finanziaria del progetto. Le spese ammissibili per le agevolazioni riguardano solitamente l’acquisto di terreni, di impianti e macchinari, consulenze e corsi di formazione.
I requisiti di ammissibilità per l’imprenditoria femminile
Per ottenere i vantaggi dedicati all’imprenditoriafemminile a fondo perduto occorre possedere alcuni requisiti di ammissibilità. Sarà pertanto possibile ricevere le agevolazioni finanziarie nei casi di:
- imprese individuali in cui il titolare sia una donna;
- società di persone costituite in maggioranza, sia numerica che di capitale, da donne;
- società di capitali costituite in maggioranza, sia numerica che di capitale da donne, e in cui l’organo di amministrazione sia costituito prevalentemente al femminile,
- Imprese costituite da non più di sessanta mesi rispetto alla data di presentazione della domanda;
- Persone fisiche che intendono aprire un’attività imprenditoriale (purché presentino la documentazione relativa alle caratteristiche necessarie perché si possa parlare di impresa femminile).
Vari tipi di agevolazioni per l'imprenditoria femminile a fondo perduto
Possono essere erogate diverse tipologie di contributi a fondo perduto, si tratta di contributi in conto impianti (il cui valore massimo può ammontare per le micro e piccole imprese fino al 50% delle spese), contributo in conto interessi, il cui valore massimo del finanziamento può arrivare al 75% dell’investimento per micro e piccole imprese.
Inoltre vi è la possibilità di richiedere una combinazione di contributi, in particolare a finanziamenti a tasso zero e/o agevolati. Per accedere ai finanziamenti a fondo perduto le imprese devono operare nei settori dell’industria, del commercio e dei servizi, compreso il turismo e quindi le attività finalizzate alla valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico di riferimento, oltre che quelle volte a servizi per la ricettività e l’accoglienza. Vi sono anche incentivi per percorsi di assistenza tecnico-gestionale e per attività di marketing e comunicazione durante il periodo durante il quale vengono realizzate delle spese.
Non mancano investimenti nel capitale a beneficio delle start-up a guida femminile e in settori individuati in coerenza con gli indirizzi considerati strategici a livello nazionale.
Quali sono i settori esclusi
Per vedersi agevolatinell’imprenditoria femminile a fondo perduto, è necessario rientrare in alcuni settori. Tra i settori ammessi vi sono quello manifatturiero e il settore dei servizi, mentre tra i settori esclusi emergono l’industria carboniera, il settore siderurgico e quello delle fibre sintetiche.
Bisogna sapere tuttavia alcune cose relativi a questi prestiti erogati:
- Composizione della società: dal momento che il finanziamento è stato accettato, non deve cambiare la struttura della società relativa alla presenza delle donne;
- Accumulo di finanziamenti: accedendo ai fondi riservati all’imprenditoria femminile a fondo perduto, non si possono fare domande per analoghe agevolazioni come quelli su base nazionale o regionale;
- Cessione dei beni: è vietato cedere i beni relativi al finanziamento in oggetto nei cinque anni successivi al termine fissato come data di partenza del suddetto prestito. E’ necessario, altresì, dare comunicazione all’Amministrazione che sia competente in materia in caso di modifiche e cambiamenti
Da dove provengono i finanziamenti?
La maggior parte delle risorse destinate a questo mondo al femminile deriva dai fondi erogati dall’Unione Europea per progetti validi, di reale interesse ed innovativi. Ci sono diversi portali su Internet che si occupano di dare informazioni dettagliate in merito e chi fa parte di questo mondo (o vorrebbe entrarci) deve consultare spesso il sito del Ministero dello Sviluppo, quello di Unioncamere, quello delle Camere di Commercio, quello delle venti Regioni italiane e quelli relativi alle associazioni di categoria.
Spesso infatti i finanziamenti passano per la Regione a cui si appartiene e quindi i portali regionali risultato essere molto utili per scoprire la pubblicazione di nuovi bandi a cui partecipare e le risorse destinate per i progetti in questione. Questi premi spesso sono soldi in denaro destinati alle migliori idee e prospetti sulla piccola e media impresa. Un modo quindi di stimolare questo mercato, spesso bloccato dalle troppe tasse o dall’impossibilità di dar vita a un proprio progetto per mancanza di liquidità. Un sostegno a questo mondo dell’imprenditoria femminile a fondo perduto è necessario per far emergere personalità eccelse che non sono solo maschili.