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Dopo aver pubblicato un articolo sulla buonuscita dopo il licenziamento, oggi cambiamo argomento.

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Il lavoro di babysitter è forse sottovalutato. La "tata" è colei che si occupa dei nostri piccoli quando siamo fuori casa.

Un mestiere del genere, un tempo tanto importante, oggi sembra essere diventato un'occupazione (preferita dalle giovani) per ottenere un pò di denaro ed avere un lavoro part-time.

Cosa deve fare la tata?

La professione di babysitter, sebbene possa sembrare semplice a prima vista, racchiude in realtà una molteplicità di sfaccettature e richiede una serie di competenze ben precise e altamente specializzate. Questo ruolo non si limita semplicemente a "badare ai bambini", ma implica un'ampia gamma di responsabilità che contribuiscono allo sviluppo, alla sicurezza e al benessere dei bambini affidati alle loro cure.

Il lavoro di babysitter si svolge prevalentemente nell'ambiente domestico della famiglia che richiede il servizio. Questo contesto richiede alla babysitter di adattarsi a differenti realtà familiari e di stabilire un rapporto di fiducia non solo con i bambini, ma anche con i genitori o i tutori. L'ambiente casalingo, se da un lato offre il comfort di una casa, dall'altro impone alla babysitter di essere flessibile e rispettosa delle regole e delle routine familiari.

Complessità del Ruolo

La complessità del lavoro di babysitter deriva dalla necessità di integrare diverse abilità e conoscenze. Tra queste, le più rilevanti sono:

  • Sviluppo infantile: Una buona babysitter possiede conoscenze di base sullo sviluppo fisico, emotivo e cognitivo dei bambini. Questo le permette di proporre attività stimolanti e appropriate all'età, che favoriscono l'apprendimento e la crescita in un ambiente sicuro e accogliente.

  • Sicurezza e primo soccorso: La sicurezza dei bambini è la priorità assoluta. La babysitter deve essere addestrata a prevenire incidenti domestici e a intervenire in modo efficace in caso di emergenze, possedendo competenze di primo soccorso pediatrico.

  • Gestione delle routine quotidiane: Il lavoro include la gestione delle routine quotidiane dei bambini, come i pasti, il sonno, l'igiene personale e le attività ludiche. La capacità di mantenere una routine costante, pur essendo flessibile alle esigenze individuali dei bambini, è essenziale per creare un ambiente stabile e rassicurante.

  • Capacità comunicative: Una comunicazione efficace con i bambini, ma anche con i genitori, è fondamentale. La babysitter deve saper ascoltare, interpretare e rispondere alle esigenze dei bambini, oltre a fornire feedback regolari e costruttivi ai genitori riguardo allo sviluppo e al comportamento dei loro figli.

  • Problem solving e creatività: Ogni bambino è unico, e lavorare con loro richiede flessibilità, pazienza e inventiva. Che si tratti di risolvere piccoli conflitti o di inventare giochi e attività educative, la babysitter deve essere in grado di adattarsi e trovare soluzioni creative ai vari scenari che possono presentarsi.

In conclusione, il lavoro di babysitter è una professione impegnativa che va ben oltre la semplice sorveglianza dei bambini. Richiede una preparazione specifica, abilità interpersonali e una profonda comprensione delle dinamiche familiari e dello sviluppo infantile. Coloro che scelgono di intraprendere questa carriera devono essere pronti ad affrontare con serietà e dedizione le sfide e le responsabilità che comporta, contribuendo in modo significativo alla vita dei bambini e delle loro famiglie.

Come scegliere la persona giusta?

La fase di selezione è sicuramente la più difficile. Il più delle volte, le famiglie si affidano al passaparola e alle referenze di chi ha già avuto contatti con la babysitter in questione.

Una volta ottenuti i recapiti telefonici, si procede con un colloquio conoscitivo, prima telefonico e poi di persona, allo scopo di sottolineare le mansioni richieste e valutare l'affidabilità della persona a cui offrire un impiego così delicato.

Il colloquio può vertere anche su domande personali del candidato, come: lo stato civile e se ha figli ( nel caso fossero malati, chi baderà loro?), come raggiunge il posto di lavoro (se se prendono i mezzi pubblici, quali sono le alternative in caso di sciopero?), referenze (per poter contattare le famiglie dove in precedenza ha svolto il lavoro).

Requisiti della babysitter "perfetta"

Oltre alle qualità elencate, una babysitter "perfetta" dovrebbe possedere diverse altre caratteristiche che la rendono una figura affidabile, capace e in grado di svolgere il proprio lavoro con professionalità e dedizione.

Competenze chiave:

  • Esperienza con bambini: È fondamentale che la babysitter abbia avuto esperienza pregressa nella cura di bambini di età simile a quelli che dovrà accudire. Questo include la conoscenza delle loro esigenze fisiche ed emotive, nonché la capacità di gestire situazioni diverse.
  • Capacità di accudimento: La babysitter deve essere in grado di svolgere le attività di base come preparare i pasti, cambiare il pannolino, dare il bagnetto e mettere a letto i bambini. Deve inoltre essere in grado di gestire eventuali situazioni di emergenza, come un malessere o un incidente.
  • Competenze educative: La babysitter dovrebbe avere familiarità con giochi, attività e letture adatte all'età dei bambini che accudisce. Dovrebbe essere in grado di stimolare la loro crescita e il loro apprendimento in modo divertente e sicuro.
  • Pazienza e flessibilità: I bambini possono essere imprevedibili e richiedere molta pazienza. La babysitter deve essere in grado di mantenere la calma e adattarsi alle diverse esigenze dei bambini.
  • Responsabilità e affidabilità: La babysitter è responsabile della sicurezza e del benessere dei bambini che accudisce. Deve essere una persona affidabile e puntuale, in grado di seguire le istruzioni dei genitori e di gestire eventuali situazioni di emergenza.
  • Comunicazione efficace: La babysitter deve essere in grado di comunicare con i bambini in modo chiaro e comprensibile, nonché con i genitori per informarli sulle attività svolte e su eventuali problemi.

Qualità personali:

  • Amore per i bambini: La babysitter dovrebbe avere un sincero amore per i bambini e il desiderio di trascorrere del tempo con loro.
  • Atteggiamento positivo: La babysitter dovrebbe essere una persona allegra, positiva e paziente, in grado di creare un ambiente sicuro e accogliente per i bambini.
  • Creatività e immaginazione: La babysitter dovrebbe essere in grado di proporre giochi e attività divertenti e stimolanti per i bambini.
  • Capacità di problem solving: La babysitter dovrebbe essere in grado di gestire situazioni difficili con calma e trovare soluzioni efficaci.
  • Rispetto e professionalità: La babysitter deve essere una persona rispettosa nei confronti dei bambini e dei genitori. Deve svolgere il proprio lavoro con professionalità e dedizione.

Oltre a queste competenze e qualità, è importante che la babysitter sia in sintonia con i valori e le abitudini della famiglia. Un buon rapporto di fiducia e comunicazione tra la babysitter e i genitori è fondamentale per un'esperienza di babysitting positiva e duratura.

Infine, è importante ricordare che non esiste una babysitter "perfetta". Ogni persona ha i propri punti di forza e di debolezza. L'importante è trovare una babysitter che sia affidabile, competente e in grado di prendersi cura dei bambini in modo sicuro e amorevole.

Ecco alcuni suggerimenti per trovare la babysitter "perfetta":

  • Richiedere consigli a familiari, amici o altri genitori.
  • Consultare siti web e agenzie specializzate in babysitting.
  • Intervistare le candidate e chiedere loro di descrivere le proprie esperienze e competenze.
  • Richiedere referenze e verificarle.
  • Organizzare un periodo di prova per permettere alla babysitter di conoscere i bambini e la famiglia.

Con un po' di attenzione e cura, è possibile trovare la babysitter "perfetta" per la propria famiglia.

Il contratto per la babysitter

Contratto per la baby sitter

Secondo l'Inps, badanti, colf e babysitter sono lavoratori domestici. La particolarità di queste professionalità risiede nel fatto che prestano servizio all'interno del contesto familiare.
È subito opportuno precisare che la definizione di famiglia presa in considerazione ha una valenza esclusivamente pratica: costituisce una famiglia, secondo questo documento, anche la madre single con un figlio.

Questo contratto nazionale ha cercato di dare forma ad un marasma di figure lavorative che per moltissimo tempo hanno lavorato in nero, soprattutto perché si trattava – in particolar modo per quanto riguarda il ruolo di badante – di stranieri.
Ora queste figure sono state regolamentate e sono stati istituiti livelli di professionalità diversi a seconda del livello di esperienza e delle conoscenze teoriche possedute.

Ad ogni livello – individuato con una lettera da A a D – corrisponde pure una diversa fascia di salario minimo, che va da circa 4€ l'ora e supera i 7€ nel caso di lavoratori con esperienza (per esempio, i più qualificati sono coloro che sono in grado di lavorare con bambini non autosufficienti).

All'interno delle prestazioni previste dal contratto, esiste una classificazione a seconda dei benefit erogati dal dipendente:

  • Servizio intero. Se è compreso il vitto e l'alloggio
  • Mezzo servizio. Se la prestazione supera le 4 ore giornaliere o le 24 totali settimanali (in caso la prestazione fosse discontinua)
  • Servizio discontinuo. Se l'attività dura meno di 24 ore settimanali.

Se il mondo dei contratti di lavoro ti incuriosisce, troverai informazioni rilevanti sull'accordo contrattuale per cooperative.

La retribuzione

Lo stipendio varia a seconda di colui che svolge l'attività. Il prezzo è più basso per una studentessa rispetto ad una professionista. La tata occasionale poi ha un costo orario, mentre quella abituale riceve un compenso mensile o settimanale.
E' sempre bene però specificare:

  • Retribuzione. Non solo lo stipendio mensile, ma anche TFR, tredicesima e quant'altro (Per una panoramica completa sulla tredicesima, clicca qui e consulta il nostro articolo appositamente redatto).
  • Ferie, permessi e giornate di ex festività. In un anno si maturano 26 giorni di ferie.
  • Orario. Da definire nel contratto.
  • In caso di malattia deve presentare il certificato del medico della mutua. Il contratto di Lavoro Domestico stabilisce che i primi 3 giorni di malattia siano retribuiti al 50%, i successivi al 100% fino ad un massimo di 10 giorni all'anno.
  • Periodo di prova: solitamente è un mese.
  • Preavviso in caso fine rapporto. sono 8 i giorni di preavviso in caso di dimissioni, mentre si sale a 15 giorni in caso di licenziamento. Approfondisci l'argomento leggendo anche le modalità di licenziamento della colf.

Voucher babysitter per le madri lavoratrici

Dal 2013 il Governo mette a disposizione 20 milioni di euro l'anno che serviranno a concedere circa 11mila buoni di 300€ ciascuno destinati all'assunzione di una tata.

L'iniziativa – sebbene piccola nel numero: basti pensare che i parti nel 2012 sono stati più di mezzo milione – si inscrive nei tentativi da parte dello Stato italiani di favorire il rientro nel mondo del lavoro delle giovani madri. Infatti il tasso di abbandono dopo la gravidanza è molto elevato, superiore alla media europea.
Per adesso non si conoscono ancora le modalità per chiedere tale voucher: sarà indetto un click day, ovvero un giorno durante il quale si potrà inviare la richiesta per via telematica.

I dettagli di questo tipo di agevolazioni sono contenuti nella circolare n. 48 del 28 marzo 2013. In particolare, vengono indicate tutte le norme che regolano le misure a sostegno delle mamme lavoratrici e i termini per ottenere congedi di maternità e paternità. Fra questi, appunto, i voucher per poter accedere ai contributi per i servizi di baby sitting, così come informazioni per poter ottenere agevolazioni relative ai servizi per l’infanzia.

I voucher per il baby sitting vengono distribuiti in forma cartacea presso le sedi apposite, indicate nella circolare stessa: attraverso questi “buoni” è possibile provvedere al pagamento delle tate. L’emissione di questi documenti avviene accedendo alla procedura di “emissione voucher cartacei” dal sito dell’INPS: bisogna indicare i dati fiscali della mamma, del bambino e l’id della domanda che viene rilasciato nel momento in cui si presenta la stessa.
Una volta inseriti i dati nell’apposita sezione del sito, verranno restituite una serie di informazioni, compresi l’importo del voucher a cui è possibile accedere, il numero di mensilità in cui possono essere utilizzati, per una media di 300 euro mensili.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

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